Oggi dovrebbe essere uscito un po’ ovunque La parte abitata della Rete. È probabile che ormai sia rintracciabile con facilità a Milano, a Roma e nelle maggiori città. Con calma arriverà anche nelle tante province dell’Impero, sebbene il mio libraio di fiducia fosse ottimista su una fornitura a breve pure qui da noi, che della provincia dell’Impero siamo il prototipo. Le principali librerie online lo hanno messo in catalogo stamattina. Il sito dell’editore, dove si può consultare l’indice, fa anche lo sconto.

La parte abitata della Rete è il mio secondo libro, fratello maggiore di Come si fa un blog. Più che un manuale o un saggio, dice la quarta di copertina, è una guida turistica:

racconta di una parte di Internet che cresce in fretta e sta facendo parlare molto di sé. Nasce con i blog, i wiki, il podcasting e i social network: un numero esplosivo di persone sta utilizzando gli strumenti più maturi di Internet per esprimere punti di vista e per condividere competenze, dando vita a nuove forme di opinione pubblica e a sistemi innovativi di mediazione tra le diverse visioni del mondo.
Ai margini dei grandi agglomerati commerciali della Rete sta emergendo un sistema di relazioni e di produzione dei contenuti che ha nella partecipazione spontanea e gratuita delle persone il suo motore. Nel rispetto della logica reticolare, dentro la parte abitata della Rete i cittadini digitali stanno imparando a essere nodi in un sistema creativo ricco di opportunità. Tutto ciò ha ripercussioni profonde sulle dinamiche consolidate della società di massa, e già oggi influenza il modo in cui si fa informazione, cultura, politica e mercato.
Il libro prende avvio dalla geografia di questo mondo digitale ed esamina gli strumenti con cui se ne acquisisce la residenza, per poi approfondire i processi che determinano i comportamenti online, i meccanismi della collaborazione e il modo in cui si misurano i benefici individuali e collettivi.

Come ogni guida turistica, l’ho scritta pensando soprattutto a chi la meta non la conosce ancora o a chi la conosce poco, piuttosto che a quanti già ci vivono da tempo e con soddisfazione. Ho provato a raccogliere quello che ho imparato in Rete in questi anni, le cose migliori che ho sentito dire in giro, il senso del mutamento di prospettiva che stiamo vivendo, al di là della banalità degli strumenti, degli entusiasmi e delle definizioni del momento.

Spero, più di ogni altra cosa, di aver reso giustizia all’impegno delle tante persone che stanno rendendo Internet un luogo interessante, vivo, utile, pieno di umanità. Comunque sia, ora a voi la parola.