Archivio di luglio 2006

39+1

Lo ha scritto Sergio il 29 luglio 2006 in Cuore di papà0 commenti

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Vogliamo dirlo?

Lo ha scritto Sergio il 26 luglio 2006 in Cuore di papà4 commenti

E va bene: comincio a essere un po’ emozionato. Sono scollegato dal mondo, sconcentratissimo nel lavoro; mi siedo ogni mattina alla scrivania, ma la testa finisce sempre lì. Percepisco il confine tra la vita-com’è-stata-fino-a-oggi e la vita-come-diventerà; in questa strana terra di nessuno che vedi una sola volta, perché indietro non si torna, sento il desiderio di fotografare ogni particolare. Tutti ci chiedono, tutti aspettano, tutti partecipano, tutto è pronto. Non è come il matrimonio, no: lì sapevi esattamente che cosa succedeva e quando succedeva; bastava farsi trovare pronti. Ora invece le orecchie sono tese a captare l’inizio di qualcosa che potrebbe accadere tra un minuto come tra una ventina di giorni. E dunque, Giogiò, questa è una richiesta ufficiale: che ne dici di uno sconticino sull’attesa?

Falso allarme

Lo ha scritto Sergio il 22 luglio 2006 in Cuore di papà1 commento

Primo giorno di gravidanza ufficialmente “a termine”, secondo i parametri ginecologici.

Brividi. Sì sì, dicono che i brividi siano uno dei segnali possibili di inizio del travaglio.

Mal di stomaco. Sì, a volte il parto che s’avvicina s’accompagna con vomito e debolezza digestiva.

Dolori assortiti. Prendi il tempo, prendi il tempo, hai visto mai che queste siano già deboli contrazioni.

Se la situazione precipita, nella borsa mancano le ciabatte, il burro cacao e i succhi di frutta. Ricordati poi questo, quello e quell’altro. I numeri di telefono stanno sulla lavagnetta. Avverti tizio, caio e sempronio. Chiudete i boccaporti, tutti ai posti di manovra.

Era influenza intestinale.

Stefania e i robot

Lo ha scritto Sergio il 17 luglio 2006 in Cuore di papà2 commenti

«Ah! Le mie anche!», diceva stasera Stefania portandosi le mani ai fianchi con espressione perplessa, «mi sa che si stanno davvero allargando… Mi sento, hai presente, come i robot che fanno STATLAC!». «Statlac, tesoro?». «Ma siiii, sai i robot che hanno le gambe staccate dal busto e camminano tutti così». «Le gambe staccate, cara?». «Ma siiiii, dai…», e mima il movimento, che al marito fa pensare più che altro agli zombi che ballavano con Micheal Jackson in Thriller. «Hanno le gambe parallele e fanno KROH!, KROH! KROH! KROH!». «Kroh, Stefi?». «Oh, insomma, io lo so come si sentono i robot!». «Certo, cara. Buonanotte».

Autoritratto con pancia

Lo ha scritto Stefania il 15 luglio 2006 in Cuore di mamma1 commento

Autoritratto con pancia

Il documentario

Lo ha scritto Sergio il 15 luglio 2006 in Cuore di papà0 commenti

Dice: ma l’hai visto il documentario di Quark? Ma l’hai visto quant’era tenero? Ma noi no, ce la siamo persa la puntata di Quark col filmato sulla gravidanza. Probabilmente eravamo impegnati in qualche corso preparto, tanto per essere originali. E tutti a dirci: ma quant’era bella, ma proprio bella assai. Finché la cassetta salta fuori e ce la siamo vista, la benedetta puntata. E, insomma, tutta questa tenerezza ci è un po’ sfuggita, a dirla tutta. Ma soprattutto, per essere rappresentativo della gravidanza, ci è sembrato quel tantino bizzarro e fuorviante.

Lei: una qualunque madre in attesa. Infatti fa l’allevatrice di delfini, due spettacoli al giorno.

Lui: sorride.

Il bimbo (la bimba): è una ricostruzione tridimensionale al computer dello sviluppo di un feto dentro l’utero. Affascinante, sì, ma dopo aver visto altre riprese in documentari giusto un pelo più realistici, la sensazione di trovarsi di fronte a una messa in scena sintetica è forte.

La gravidanza modello: al quinto mese, e dunque quattro mesi prima del previsto, lei perde il tappo mucoso ed è costretta a stare a letto per un bel po’ di tempo in via precauzionale. Come se non bastasse, diverse settimane prima della data prevista, si lacera leggermente il sacco amniotico, e per evitare che il liquido scenda sotto il livello di guardia e il bimbo sia esposto a infezioni, la mamma riprende la via del riposo forzato.

Il parto modello: all’alba, nella tranquillità di una clinica francese in riva al mare. Siamo pronti signora, dice l’infermiera, le induciamo il parto: per non saper né leggere né scrivere, si becchi subito ‘sta dose di ossitocina e prostaglandine. L’apoteosi del parto naturale, insomma. Lei, come fosse la cosa più naturale del mondo, offre a mo’ di un riflesso condizionato la sua spina dorsale all’ago dell’epidurale. Evviva le femmine emancipate. La bimba si avvia all’uscita. Lei spinge, senza un urlo, in completa apnea e senza apparente coordinamento con l’esplulsione della neonata. Medico e infermiera, che già avevano segnato il loro territorio dando risposte le più saccenti possibile a qualunque timida curiosità, stanno accanto alla finestra a guardare i progressi con lo stesso distacco di un telegiornale mentre si pranza.

La bimba nasce e viene consegnata alla madre, così com’è uscita. Bella, sana, ricoperta di liquido, sangue e vernice caseosa: è l’unico elemento davvero credibile di tutta la storia, dove in genere Hollywood ricorre a bambolotti belli, asciutti e già in carne. Se ne sta buona, la neonata, in attesa che la respirazione inizi da sé. Senonché il medico, per stimolare il pianto e l’inaugurazione dei piccoli polmoni, prende a schiaffeggiarla ripetutamente sul sedere, ottenendo in breve il risultato sperato.

Lui: sorride. E taglia il cordone ombelicale.

Tutti contenti, la festa è finita, vi abbiamo trasmesso una normale gravidanza da cui prendere esempio. Ricordatevene, voi tutte allevatrici di delfini, quando sarete nella vostra sala travaglio con vista sul Mediterraneo.

Bah.

La cameretta è (quasi) pronta

Lo ha scritto Sergio il 14 luglio 2006 in Cuore di papà0 commenti

Il nido di Giogiò

Il nido di Giogiò

La malia dei pirati

Lo ha scritto Stefania il 13 luglio 2006 in Cuore di mamma5 commenti

Lo sapevo.

Domenica, grazie a Giulio e Dirk, abbiamo vissuto l’esperienza irripetibile e indimenticabile di solcare le acque della laguna di Venezia su un galeone dei pirati con tanto di cena a bordo. Ho raccontato a Giogiò quanto fosse bello quello che vedevo e quanto fosse fortunato a nascere in un mondo che, sebbene pieno anche di schifezze, riserva emozioni da brivido, per chi ha il cuore disposto a percepirle e lo sguardo allenato a coglierne tutta la magia.

Mi sono riempita gli occhi di scorci mozzafiato: i mille colori delle case di Burano, le cesellature della chiesa di San Marco, il tramonto rossastro sulle basse acque lagunari, la schiuma bianca delle onde rifratte sulla prua. Ho colmato i polmoni di aria salmastra, le orecchie di musica romantica e invitante e lo stomaco di delizie (frutti di bosco, ananas, polpa di chele di granchio…).

Ora Giogiò, che ha oltremodo apprezzato l’assaggio, vuole venire fuori a vedere di persona e fa le Grandi Prove. Verso le tre di mattina siamo venuti a un compromesso: prima mi permette di dormire una notte intera (o quasi, ci accontentiamo anche di qualche ora) per riprendermi per bene e poi può fare la sua “grande entrée”. Speriamo che rispetti i patti…

A festeggiar si prende gusto…

Lo ha scritto Sergio il 10 luglio 2006 in Cuore di papà0 commenti

Princess (clicca per vedere l'originale su Flickr)

Il goccetto delle sei

Lo ha scritto Stefania il 9 luglio 2006 in Cuore di mamma1 commento

Verso le 5,45 di mattina, ultimamente Giogiò decide che è ora di fare le prove di deglutizione, e si sbronza di liquido amniotico. Ne consegue un singhiozzo che dura in media un quarto d’ora-venti minuti durante i quali cerca disperatamente di venire a capo di questa nuova esperienza, girandosi nella mia pancia come un matto. So che per lui è magari un problema e non sa come affrontarlo, ma a me, mentre gli dico “va tutto bene, cucciolino, ora passa”, viene un gran ridere!…che mamma insensibile! Eppoi mi ricorda troppo il suo papà, e allora mi prende un senso di tenerezza mista al fatidico “Ci risiamo, lo sapevo…!” ;-)

Che tenerezza…

Lo ha scritto Sergio il 6 luglio 2006 in Cuore di papà0 commenti

Armadio con vista

Che settimana, pant!

Lo ha scritto Sergio il 6 luglio 2006 in Cuore di papà2 commenti

Qui tutto bene. Stefania è definitivamente in maternità da martedì scorso. Giusto in tempo per partecipare alla distruzione-e-ricostruzione-di-casa-in-tre-giorni. Ora le camere da letto sono ritinteggiate per bene e la cameretta di Giorgio sta finalmente prendendo forma. Questo pomeriggio è arrivato l’armadiotto, domani tocca al lettino e a quel punto dovremmo essere a posto. Noi, a dire il vero, siamo un po’ stremati, ma felici di aver (quasi) completato gli ultimi preparativi in tempo.

Ora manca veramente poco, in teoria ogni giorno può essere quello giusto (soprattutto dopo la luna piena del 12 luglio). Nel frattempo i corsi di preparazione proseguono. Ieri ho avuto la gioia di sentire per la terza volta come nascono i bambini, nella versione un po’ facilitata per padri mediamente deficienti. È un po’ come un romanzo giallo: una volta che sai chi è l’assassino, non è più la stessa cosa. Immagino me ne toccheranno un altro paio, considerato che Stefania torna a casa in media una volta al giorno salutandomi, tra l’entusiasta e l’imbarazzato, con la frase “Ah, sai, ci sarebbe un incontro interessante in cui è prevista la presenza dei futuri padri…”.

Speriamo almeno che questo mese sia un po’ meno concitato del precedente e che mi permetta di chiudere il grosso dei miei lavori in tempo utile: se vacanza proprio non può essere, speriamo almeno che mi possa godere i primi giorni di agosto con la dedizione che meritano.

 

Ma allora è un vizio…

Lo ha scritto Sergio il 5 luglio 2006 in Cuore di papà0 commenti

Stefania balla

… far ballare Giogiò ai matrimoni!