Aspettiamo di vedere la proposta concreta, per carità. Ma nelle parole di Berlusconi sull’ipotesi di portare sul piatto del G8 in gennaio un progetto di regolamentazione internazionale di Internet («essendo un forum aperto a tutto il mondo») ci sono tre idee che mi fanno accapponare la pelle: il concetto stesso che si possa in qualche modo regolamentare Internet (capito ancora nulla dello strumento, neh?); la volontà che sia l’Italia a farsi promotrice della proposta (come se avessimo mai brillato a qualunque livello per consapevolezza digitale, qui nel paese ostaggio delle tv); e la speranza che la medesima Italia assuma in qualche modo un ruolo di avanguardia (proprio noi, il paese della legge Pisanu, della legge Urbani, delle reiterate definizioni equivoche di prodotto editoriale, dei sequestri preventivi dei siti web, del reato di stampa clandestina opposto ai siti non registrati e di tante altre comiche digitali). Io, francamente, preferirei lasciare l’iniziativa a qualcun altro. Magari qualcuno che sappia addirittura di che cosa sta parlando.
Il blog di Sergio Maistrello dal 2003
Dicembre
3
2008
35 commenti
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Federico Fasce
Dic 3, 2008 -
Quello che mi fa paura è il fatto che la parola regolamentazione pronunciata da quell’individuo mi sa tanto di censura cinese. E spero davvero che gli ridano in faccia, ma ho parecchia paura.
pietroizzo
Dic 3, 2008 -
gli rideranno in faccia tutti, ma non è detto che l’Italia non diventi la capofila di un progetto di regolamentazione internazionale che la veda partner di tutti i paesi africani ed est-europei… perché no?
Miki
Dic 3, 2008 -
Una volta assodato a livello internazionale, com’è assodato, che l’Italia è il fanalino di coda della presenza sulla rete e della sua fruizione, secondo me una proposta del genere che viene proprio da qui può essere vista come una garanzia che nessuna regolamentazione ci sarà mai.
All’estero suona come quegli anziani al bar che si lamentano dei bambini che giocano a palla davanti alla chiesa.
Roberta Milano
Dic 3, 2008 -
tra le nostre credenziali, riguardo al sapiente uso del mezzo, aggiungerei il grande successo di italia.it
ar5o
Dic 3, 2008 -
A proposito di Italia all’avanguaria basta solo leggere quello che scrive proprio oggi Punto Informatico a proposito di divario digitale: Internet, l’Italia di Eurostat sprofonda e retrocede.
Si si… siamo proprio all’avanguardia, e ogni giorno che passa lo siamo di più.
Alessandro
Dic 3, 2008 -
della serie: “sparo cazzate, vedo i sondaggi poi casomai smentisco…”
ma informarsi prima no è…
Cos’è Internet e come smettere di confonderlo con qualcos’altro.
di Doc Searls and David Weinberger
http://www.freaknet.org/docs/StoriaInternet/pdf/StoriaInternet.pdf
[…]
Quello che rende la “net” inter è il fatto che si tratta semplicemente di un protocollo, per la precisione l’Internet Protocol (IP). Un protocollo è un accordo su come le cose diverse
debbano funzionare assieme.
Questo protocollo non specifica cosa la gente può fare con la rete, cosa può essere costruito alle estremità di questa rete, cosa possono dire o chi debba parlare.
Il protocollo semplicemente dice: se volete scambiarvi dei bit, questo è il metodo. Se volete collegare un computer o un telefono cellulare o un frigorifero alla rete, dovete concordare con l’accordo che costituisce Internet.
[…]
Ai tipi al governo che hanno confuso il valore di Internet con il valore dei suoi contenuti, potrebbero rendersi conto che manipolando i sistemi centrali della rete non creano altro che perdita di valore. In effetti, potrebbero rendersi conto che avere un sistema in grado di trasportare bit in modo trasparente, senza censure da parte di governi o aziende, è in effetti la più potente forza per lo sviluppo della democrazia e di mercati aperti della storia.
[…]
Ahi! « diario quotidiano dei tentativi inutili
Dic 3, 2008 -
[…] Repubblica.it. Leggi anche Mantellini Maistrello e Adinolfi […]
frap1964
Dic 3, 2008 -
Potrei sbagliarmi, ma partendo da qui:
http://www.francosar.it/utopia/4/internet1.htm
si arriva qui:
http://www.towardsg8-2009.it/eventi/internetgovernance/
P.S. Per la cronaca, Beatrice Magnolfi era sottosegretario del Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione nella precedente legislatura.
Domiziano Galia
Dic 3, 2008 -
Una regolamentazione per allinearne l’uso a quello in vigore nel paese del suo amico Putin, immagino.
nicola
Dic 3, 2008 -
Ma a voi non ha fatto ridere la parte:
“Sono rimasto impressionato dalla grande innovazione e modernizzazione tecnologica che è riuscita a fare Poste Italiane – ha commentato il Cavaliere – si tratta di un’esperienza che deve diventare da esempio per l’ammodernamento di tutto il Paese, della sua pubblica amministrazione”.
Alle Poste non riescono nemmeno a far funzionare i numeri per la fila (che funzionano ottimamente dal salumiere), figurati essere d’esempio alla PA!
Guglielmo
Dic 3, 2008 -
Per carità ignoratelo qualunque cosa dica o faccia. E’ chiaro oramai che l’unico scopo di quello che blatera è che si parli di lui.
viruzz
Dic 3, 2008 -
Lo sapete che a pensar male si indovina sempre, no?
E allora pensate un po’ a chi sono i più grandi concorrenti delle tv berlusconiane oggi. Indovinato?
Ebbene sì… Sky nel suo stesso terreno televisivo e Internet in quanto strumento che erode tempo di ascolto alla tv.
Per quanto riguarda Sky una sistematina gliel’ha già data, e non sperate su emendamenti al DL che tanto alla fine bisognerà metterci la fiducia, mentre per Internet si sta ancora esercitando. Prima o poi il botto verrà fuori, vedrete.
alessandro longo
Dic 3, 2008 -
Giugno 73 🙂
Sergio
Dic 3, 2008 -
Solo per chiarezza, viste le intepretazioni che girano e che qualcuno tra voi rilancia anche qui: io non credo, in tutta onestà, ai grandi complotti. Trovo allarmante tanta superficialità di metodo e di forma in chi deve governare, ma non è una novità. Alle presunte manovre per mettere il bavaglio alla Rete non do molto credito e comunque so che non riuscirebbero nel loro intento.
Vale per i decreti balordi che fanno gridare alla censura, vale per queste dichiarazioni al vento di oggi. Mi sembrano indice di incompetenza e avventatezza, il che per me è già grave quanto basta. Soprattutto perché ci fanno perdere occasioni. Ma per ora non credo, francamente, né alla censura alla cinese, né al bavaglio ai blog, né alla strategia occulta per favorire il monopolio televisivo.
La Repubblica delle Bandane > Scripta volant
Dic 4, 2008 -
[…] a cui le dichiarazioni del buon Silvio somigliano parecchio), perciò non credo ci sia nulla da preoccuparsi: per fortuna In Europa ci sono governi e società un po’ più preparati dei […]
Fabrizio, the wings
Dic 4, 2008 -
naturalmente Obama con tutti i problemi che ha (Ford chrisler e GM in crisi senza contare le banche) metterà al primo posto in agenda la regolamentazione della rete che ha contribuito molto alla sua elezione a presidente. Già lo vedo che gli dice “sì, sì, molto interessante, appena rientro provvedo subito”
chico
Dic 4, 2008 -
Credo che la cosa veramente aberrante nelle sue parole sia il fatto che proponga di togliere certe prerogative all’ONU e agli organismi correlati: uno su tutti l’ITU che ha avuto dall’ONU il mandato per “regolamentare la società dell’informazione”(scusa l’imprecisione della definizione) e assegnarlo al G20 perché rappresenta una gran parte della ricchezza mondiale.
Potrebbe trattarsi di commercio o di caccia alle balene, non è l’argomento il problema: è la visone del mondo sottostante il problema.
Sergio
Dic 4, 2008 -
@chico, questo è un argomento molto interessante
luigibio
Dic 4, 2008 -
il fatto è che gli rideranno in faccia, ma poi lui verrà a dirci, tramite il tg4, che ‘il mondo lo vuole’ e quindi si fa in italia
Berlusconi vuole regolamentare Internet nel mondo « GmG’s Weblog
Dic 4, 2008 -
[…] sensazione che sia presto per strapparsi i capelli e che il premier non sappia di cosa sta parlando è espressa anche da Sergio Maistrello, mentre Massimo Mantellini suggerisce che è inutile preoccuparsi, visto […]
Il passo del gambero
Dic 4, 2008 -
[…] di rilievo delle telecomunicazioni a livello internazionale, avesse aperto una discussione sulle dichiarazioni che si susseguono negli ultimi giorni rispetto la volontà di regolamentare o addirittura imporre restrizioni a livello internazionale […]
luciano bubbola
Dic 4, 2008 -
“Limmoralità della menzogna non consiste nella violazione della sacrosanta verità. Il diritto di richiamarsi a questultima spetta meno che mai ad una società che sollecita i suoi membri coatti a parlare con franchezza per poterli poi più facilmente acciuffare. […] Tra gli scaltriti pratici di oggi, la menzogna ha perso da tempo la sua onorevole funzione di ingannare intorno a qualcosa di reale. Nessuno crede più a nessuno, tutti sanno il fatto loro. Si mente solo per fare capire allaltro che di lui non cimporta nulla, che non ne abbiamo bisogno, che ci è indifferente che cosa pensi di noi”.
(Theodor W. Adorno, ‘Minima moralia’, 9)
Se i politici di ‘professione’ imparassero ad ascoltare la società civile e reale…
Saluti
Luciano Bubbola
maxbruno
Dic 4, 2008 -
Internet “regolamentato” in minima parte è il campo dove si esprime al massimo la libertà di pensiero.
Se ci tolgono anche questo siamo fritti..
La politica di questi ignoranti non deve entrare in questo ambito.
Filippo
Dic 4, 2008 -
D’accordo. A proposito di persone che ci capiscono, mi permetto di suggerire il ministro Maroni: “.. Stiamo lavorando con i gestori per la realizzazione del numero ‘ip’ unico per ogni utente della rete..”
http://www.ilmattino.it/articolo_app.php?id=12160
Blog di Jimmi – “Dio ha fatto la neve, ma c’è chi la scioglie: cane, lupo e catena!” 7Girello
Dic 4, 2008 -
[…] ha dichiarato di volersi occupare della regolamentazione di internet. La sensazione più diffusa è che si tratta della solita uscita alla cxxxo, anche se c’è chi spera ne esca qualcosa di […]
La faccia tosta del cav. Silvio at Vita media di un impiegato medio in una città media
Dic 4, 2008 -
[…] Berlusconi sul Mantelblog e Sono questi stasera i migliori che abbiamo? sul blog di Sergio Maistrello Foto di […]
antonio
Dic 5, 2008 -
Dante, Purgatorio, Canto 6°:
“Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave senza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello !”
Roberto
Dic 5, 2008 -
Perdonami Sergio, ma lunica cosa sensata che ho trovato in questo post sono le prime parole: Aspettiamo di vedere la proposta concreta, per carità. Il resto (post e soprattutto commenti) sono una serie di critiche e dietrologie basate su luoghi comuni o altri avvenimenti tutte ben allineate sulle stesse linee di pensiero: non ti stupisce che al tuo post non ci sia neanche una voce che si distacchi dal coro? Ci sarà pure qualche italiano che ha votato Berlusconi in questo paese? 🙂
Se lamenti il fatto che lItalia non ha mai avuto ruoli di rilievo non dovresti forse essere contento che si cerchi di fare qualcosa di diverso? E per criticare questo qualcosa (cosa assolutamente legittima), non è forse il caso di aspettare di sapere di cosa stiamo parlando? A me non spaventa che esistano delle regole: qualunque organismo democratico prevede delle regole, internet non fa eccezione. E una prerogativa di qualunque agglomerato sociale prevedere delle regole che andrebbero pensate per consentire a tutti di fare la propria parte rispettando la libertà degli altri non è così che funziona la democrazia?
A me spaventa chi ha paura delle regole piuttosto.
Non sono un berlusconiano, se a questo punto ti sta sorgendo questa certezza sono solo un individuo che cerca faticosamente di analizzare i fatti in maniera critica, e cerca di mettere da parte faziosità e preconcetti.
Saluti a tutti.
Roberto
Sergio
Dic 5, 2008 -
Roberto, ti ringrazio molto per la tua opinione. Condivido il metodo, tant’è che parlo di rado di faccende governative e politiche in genere. E non piacciono neanche a me le campagne umorali troppo facili e acritiche, mi piacerebbe che si restasse sempre sul merito e non si scadesse nel tifo da stadio. Detto questo, per lo meno nelle faccende in cui ho qualche minima competenza, non tollero l’approssimazione sciatta e la mancanza di professionalità, soprattutto a questi livelli. E poco importa che il primo ministro sia persona dal senso dell’umorismo sviluppato, non rileva in questo caso. Nel corso dell’ultima settimana sia Berlusconi sia Maroni si solo lasciati andare a considerazioni affrettate, superficiali e non sufficientemente documentate su Internet. Ribadisco che attendo di vedere le proposte concrete, ma intanto mi permetto solo di dire che gli annunci non mi rassicurano per niente.
Quello che mi preoccupa è che questa faccenda delle regole di Internet si presta a una battaglia facile di preconcetti e umori popolari, come già il tema della sicurezza nel corso dell’ultima campagna elettorale. Facile dire che tutta sta gente che fa quello che vuole dentro Internet deve darsi una regolata, difficile trovare un modo che abbia senso, efficacia e opportunità. Chiaro che ci sono regole a livello tecnico e a livello giuridico che devono essere armonizzate nel mondo, tant’è che questo già accade laddove è previsto che accada. Finora però tutto quello che il governo italiano (di ogni colore) ha fatto in materia di regole di Internet è stato maldestro, populista, affrettato e spesso scorretto. Ecco, prima che partano i cori da stadio all’incontrario, quelli che via i pedofili da Internet e garantiamo le informazioni in circolo eccetera, io preferisco mettere in guardia i quattro gatti che passano di qui, soprattutto quelli che sono arrivati nella “parte abitata” della Rete di recente, magari grazie a Facebook, e non hanno ancora gli strumenti critici per capire quello che c’è in gioco.
Alessandro Mietner
Dic 5, 2008 -
Il mio timore è che invece di regolamentare internet, cosa alquanto difficoltosa più che altro perché richiederebbe risorse gigantesche e soprattutto un concetto di “rispetto della legge” che a Berlusconi è completamente sconosciuto, si regolamenti piuttosto l’accesso a internet, con qualche bella regolamentazione restrittiva che consenta agli ISP di censurarci i contenuti (o per meglio dire, metterceli a ulteriore pagamento) o di spiarci.
Lo sciopero (creativo) dell’autore | [appunti & ipertesti]
Dic 7, 2008 -
[…] negli altri paesi – diminuisce, il capo del governo parla di proporre in sedi internazionali una “regolamentazione” della Rete che non avrebbe ragione di esistere e che avrebbe il risultato di ridurre gravemente […]
Benito Cremonini detto kreben
Dic 8, 2008 -
indirettamene passando da qui e modesto frequentatore di internet non posso che condividere i timori sintetizzati da Mietner, anche perchè soddisfano un certo taglio forcaiolo di un po’ di maggioranza governativa e l’interesse acuto di chi deve cercare denaro come Tremonti. Quanto poi al modo di affrontare i problem, dal puro punto di vista tecnico-amministrativo, non c’è provvedimento che non debba essere riveduto e corretto. L’ultimo quello sulla retroattività delle norme sulle energie rinnovabili, non è nè il primo nè sarà l’ultimo, da aggiungere anche ai richiami della UE per finire a quelli del Papa che deve ricordare le promesse fatte e dichiarate tempo fa sui soldini da dare (che non condivido, ma che GLI aveva promesso). Di questa gente occorre sempre dubitare, specie per gli strafalcioni che possono nascere dall’incompetenza, spesso più pericolosa della malizia. Auguri a tutti noi, non solo per il Natale.
Regolamentare Berlusconi
Dic 9, 2008 -
[…] ne parla anche Sergio con un post (ed un titolo) migliore del […]
Berlusconi vuole regolamentare Internet nel mondo « Alex’s Blog
Apr 12, 2009 -
[…] che sia presto per strapparsi i capelli e che il premier non sappia di cosa sta parlando è espressa anche da Sergio Maistrello, mentre Massimo Mantellini suggerisce che è inutile preoccuparsi, […]
Lo sciopero (creativo) dell’autore « Bartleby lo scrivano
Giu 22, 2010 -
[…] altri paesi – diminuisce, il capo del governo parla di proporre in sedi internazionali una “regolamentazione” della Rete che non avrebbe ragione di esistere e che avrebbe il risultato di ridurre gravemente […]