Credo accada un po’ a tutti noi che “viviamo online” da un numero ormai ragguardevole di anni. Molti tra i miei più cari amici, che pure seguono da anni quello che faccio per lavoro e hanno una copia dei miei libri in casa, hanno sempre sdegnosamente ignorato il mondo dei blog e della condivisione in rete. Fino a Facebook. Dentro Facebook, per una serie di motivi che non ho ancora del tutto messo a fuoco, ci si sono tuffati senza alcuna remora o prudenza. Ora sono loro i fanatici della condivisione, ben più di me. Sono loro che segnalano a me le pratiche e gli strumenti che io a suo tempo proponevo loro. Perfino chi non condivideva la mia serenità nel mostrare in rete le foto di mio figlio che cresce oggi è il più incallito tra i dispensatori di aneddoti sulla propria famiglia. Al punto che non pubblicano più soltanto le immagini dei propri figli, ma anche dei miei figli. E non pubblicano solo le loro foto, ma anche le mie foto. Tanto lo fai già tu, mi rispondono: è vero, ma in modi che poi io posso gestire e controllare direttamente e comunque all’interno delle mie reti sociali.
C’è un aspetto che mi rende felice, in tutto questo: sono arrivati a ciò che a suo tempo proponevo loro attraverso i propri percorsi personali, e questo è un bene. Ma c’è un aspetto che mi spaventa: ci sono milioni di persone, là fuori, che pensano di guidare un triciclo al parco giochi e non si rendono conto di essere invece al volante di un bolide in autostrada. Possono farsi male e possono fare del male agli altri. Nella più assoluta buona fede, sono inconsapevoli della dimensione in cui stanno operando e delle ripercussioni delle loro azioni sociali. Strumenti come Facebook richiedono ai loro utenti di maturare in pochi giorni un’alfabetizzazione alla socialità digitale che noi più fortunati pionieri della socialità digitale abbiamo invece avuto modo di sviluppare nel corso degli anni.
Non c’è alcun merito nell’essere arrivati prima, non è questo il punto. Il punto è che pensavo bastassero generosi dosi di buon senso, ma alla prova dei fatti o il buon senso è un bene particolarmente scarso in natura oppure semplicemente non è sufficiente. E, nella faglia culturale che ormai divide le istituzioni deputate (famiglie, scuole, amministrazioni pubbliche, luoghi di condivisione di esperienza) dal mondo contemporaneo, io continuo a vedere fior di professionisti mettere la faccia su opinioni formulate in modo diffamatorio, ingiurioso, violento; ragazzini sputtanarsi la propria reputazione personale e professionale prima ancora di aver cominciato a metterla in gioco; intimità messe in piazza senza il minimo filtro. A me sta bene tutto, sono un sostenitore della prima ora della possibilità per chiunque di mettersi in gioco liberamente, raggiungendo la piena espressione della propria personalità e del proprio talento. Penso che, comunque vada, sarà più il bene che ne verrà. L’unico cruccio che mi faccio è che diventi al più presto per tutti una scelta consapevole, informata, digerita riguardo alle implicazioni di ciò che si sta facendo.
Io detesto i decaloghi. E detesto due volte quelli che mettono in guardia dai rischi del mondo digitale. Ma da tempo ne rimugino uno, che metto nero su bianco in una sua beta ancora tutta da rodare. L’ho pensato per i miei amici, ma magari può essere utile anche a qualcun altro:
- Sii consapevole che tutto quello che scrivi e che condividi riguardo a te e ai tuoi amici potrebbe sfuggire al tuo controllo. Dentro ambienti come Facebook, il tuo controllo sui contenuti finisce sostanzialmente nel momento in cui pubblichi un contenuto. Non è sempre così, ma sii preparato al fatto che potrebbe anche essere così.
- Sii consapevole che potresti essere chiamato a rispondere di qualunque cosa tu abbia scritto o condiviso, anche molto tempo dopo che l’hai pubblicata. I reati esistono anche dentro internet e sono gli stessi che regolano qualunque convivenza sociale: passato lo spaesamento per la novità dell’ambiente, le querele aumenteranno.
- E nel caso ti rimanesse il dubbio: no, anche se non ti firmi con nome e cognome dentro internet non sei mai del tutto anonimo. Ogni tua azione lascia tracce a qualche livello. Se necessario, può essere più facile di quanto tu creda risalire alla tua identità.
- La differenza tra l’espressione legittima delle tue idee e l’ingiuria o la diffamazione è spesso soltanto una questione di formulazione del pensiero e di stile nel confezionarlo. Puoi pensare che Tizio sia un cretino, ma non puoi dargli semplicemente del cretino. La libertà di opinione e di espressione non implica la libertà di insulto. Questa non è educazione a internet, questa è educazione civica.
- Sii lungimirante: se pensi che un contenuto, tolto dal suo contesto originale, un giorno potrebbe nuocere a te o alle altre persone coinvolte, evita di pubblicarlo. Tieni sempre in mente il fatto che stai giocando con la reputazione e la dignità tua, dei tuoi amici e di tutte le persone con cui ti capita di interagire.
- Non pubblicare o condividere mai nulla che riguardi anche altri senza avere l’esplicito consenso di tutte persone coinvolte. Ci sono persone che non gradiscono affatto che in rete circolino le loro foto o si parli di loro ed è giusto rispettare la loro sensibilità: non sono loro a dover manifestare la loro preferenza a pubblicazione avvenuta, sei tu che devi verificarla preventivamente. L’attenzione deve essere ancora maggiore quando i contenuti riguardano minorenni, a maggior ragione se non si tratta dei propri figli.
- Assicurati di essere legittimato a pubblicare contenuti che non siano prodotti da te: se pubblichi foto di altre persone devi avere il loro consenso, altrimenti ti stai appropriando di una creazione intellettuale altrui. Se vuoi rilanciare un contenuto che ti è piaciuto molto, un estratto con un link alla fonte originaria è altrettanto efficace e molto più rispettoso del funzionamento di internet.
- Se decidi di rilanciare appelli, campagne di opinione e altri contenuti “virali” assicurati di non contribuire alla propagazione di bufale o di palesi falsità. Più un contenuto è soprendente e basato su presupposti emotivi più è probabile che sia artefatto, superficiale o disonesto: condividendolo ne sottoscrivi implicitamente i limiti e i fini. Se contribuisci a diffondere falsità e bufale manifesti platealmente la tua ignoranza (e gli altri sono autorizzati a fartelo notare). La rete offre molti strumenti per fare verifiche preventive, usali.
- Sei nodo in una rete, anello in una catena. Ogni tua azione ha una conseguenza, seppur minima, a livello di sistema. Sei libero di pensare, esprimere e condividere quello che ti pare: quello che ci si aspetta da te è che sia quanto meno un’azione consapevole e ponderata.
- È troppo facile esprimersi per lo più contro qualcosa o contro qualcuno, a maggior ragione oggi che tutti possono diffondere con facilità le proprie idee. Costringiti a discutere sempre e soltanto le idee, mai le persone. Costringiti a essere positivo, propositivo. Da grandi abilità derivano grandi responsabilità. Oggi non hai più scuse per non contribuire a migliorare il mondo. Comincia migliorando le tue idee, il modo in cui le presenti e l’impatto che possono avere nella tua rete sociale.
massimo mantellini
Giu 4, 2010 -
sara’ anche un ottalogo, ma un ottalogo in 10 punti 😉
Social netiquette – manteblog
Giu 4, 2010 -
[…] Maistrello ha scritto un decalogo di comportamento sulle reti (sociali e […]
.mau.
Giu 4, 2010 -
sarà un po’ come la battuta che dice che per i programmatori USA Halloween è come Natale, visto che Oct 31 = Dec 25.
Più seriamente, postillerei il primo punto ricordando che uno non potrà mai più cancellare quanto ha scritto, e quindi è meglio pensarci due volte.
Sergio
Giu 4, 2010 -
lol, scusate, problemi con le bozze. ora è corretto, grazie
mau, giusta postilla. raccolgo suggerimenti per un po’, poi rielaboro. grazie
Massimo Manca
Giu 4, 2010 -
Un comandamento che tendo a ripetere a me stesso prima di scrivere in Rete è:
“La Rete tende ad allentare i freni inibitori. Prima di dire qualcosa a qualcuno prova a chiederti: glielo direi a voce pubblicamente di fronte a cento persone?”
Mitì
Giu 4, 2010 -
Bravò :-*
Andrea Beggi
Giu 4, 2010 -
Mi trovi d’accordo su tutto. Lo so che è un commento idiota, ma raramente si leggono analisi così lucide.
Un tavolino rotondo e una tazza di the « Il giorno peggiore
Giu 4, 2010 -
[…] network questo compito si alleggerisce incredibilmente. A tal proposito vi voglio segnalare questo decalogo, che mi sembra davvero ben fatto. Il problema nasce dalla nostra continua mutevolezza, noi […]
Tom
Giu 4, 2010 -
http://ilgiornopeggiore.wordpress.com/2010/06/04/un-tavolino-rotondo-e-una-tazza-di-the/
“Il problema maggiore è legato alla memoria storica di internet.
Qua dentro, ogni cosa permane, virtualmente per sempre.
Una qualsiasi persona dotata di intelligenza, scaltrezza, e tanta, tanta pazienza, può profilare chiunque sulla base di quello che lascia sulla rete.
Se poi entriamo nei social network questo compito si alleggerisce incredibilmente.
A tal proposito vi voglio segnalare questo decalogo, che mi sembra davvero ben fatto.”
Il decalogo di Sergio | Luca Sartoni
Giu 4, 2010 -
[…] molto interessante e condivisibile il decalogo sul comportamento online, pubblicato da Sergio […]
Due, tre, otto, dieci cose da fare (o non fare) sui media sociali
Giu 4, 2010 -
[…] di, segnalo un post che Sergio ha appena scritto: un ottalogo in forma di decalogo su come stare in Rete. Specie su Facebook, che ha avuto l’indubbio merito di popolarizzare […]
FG
Giu 4, 2010 -
Bel post! Ho la sensazione che l’esperienza valga come processo di apprendimento più dei decaloghi però ogni tentativo in questo senso è da apprezzare.
Dario Salvelli
Giu 4, 2010 -
Like, lo scrivo perchè non c’è il bottone.
Un Decalogo della condivisione online « SMBlog
Giu 4, 2010 -
[…] L’autore è Sergio Maistrello, giornalista professionista, e l’articolo nel suo Blog è il seguente: A te, che sei di nuovo qui. […]
Squonk » Anello in una catena
Giu 4, 2010 -
[…] decalogo che Sergio Maistrello ha scritto pensando agli abitanti della Rete ci sono molti consigli di puro […]
Antonio Patti LdF
Giu 4, 2010 -
Sottoscrivo tutto. Complimenti. Ci vorrebbe più in-formazione, onestà e pacatezza.
Sai inoltre perché penso si parli ancora poco di tutto questo, al di là dei facili allarmismi, perché se tutti gli utenti utilizzassero coscienziosamente il web, ci sarebbe meno spazio per adv, consulenti e agenzie.
gigicogo
Giu 4, 2010 -
Coincidenza, terribile coincidenza: http://ff.im/lqllS .Il punto 6, l’ho applicato subito appena letto il post, pur essendo consapevole che il link a una foto (già pubblicata da altri) non è la stessa cosa che pubblicare una foto. Ma non son queste le sottigliezze su cui argomentare, è il principio che conta e lo hai descritto veramente bene.
catepol
Giu 4, 2010 -
ottimo, grazie.
Netiquette 2.0 | Simone Weil
Giu 4, 2010 -
[…] Maistrello ha scritto un decalogo di comportamento per chi inizia o ha già iniziato la sua avventura nella rete e nei […]
Michele Calia
Giu 4, 2010 -
Grazie degli ottimi consigli.
Mauro A. Del Pup
Giu 4, 2010 -
Condivido l’intero post e, del decalogo, mi piace soprattutto il punto 10 e mi costringerò “a discutere sempre e soltanto le idee, mai le persone“.
Grazie Sergio.
Mauro A. Del Pup
Giu 4, 2010 -
Condivido l’intero post e, del decalogo, mi piace soprattutto il punto 10.:mi costringerò “a discutere sempre e soltanto le idee, mai le persone“.
Grazie Sergio.
Una nazione di allenatori | Giovanni Calia
Giu 4, 2010 -
[…] al mondo dei Media Sociali. I motivo è molto semplice ed è racchiuso in questa frase del suo post: Il punto è che pensavo bastassero generosi dosi di buon senso, ma alla prova dei fatti o il buon […]
ciro
Giu 4, 2010 -
bello, condivido!
Educare alla rete | Webeconoscenza
Giu 4, 2010 -
[…] tutto ciò, cade a fagiolo il bellissimo post di Sergio, da leggere e […]
soloparolesparse
Giu 4, 2010 -
Condivisibile punto per punto e da diffondere soprattutto nel social dei social dove ritengo ci sia un numero maggiore di personae cui il decalogo qui sopra può essere utile.
Per non perderlo per strada mi permetto di riprenderlo anche sul mio blogghetto…
Vita di un IO » Blog Archive » Il decalogo per vivere bene con Facebook
Giu 4, 2010 -
[…] realtà si tratta di una serie di punti che Sergio Maistrello ha pensato bene di mettere insieme e che valgono in qualunque angolo della rete conosciuta (e direi anche di quella non […]
Marina Bellini
Giu 4, 2010 -
Lo spammo dove posso! Soprattutto per quelle persone che fanno il contrario di quanto scritto qui e che spesso mi fanno “correre” per tappare le falle e proteggere persone inconsapevoli ed esposte maldestramente. Grazie Sergio*
Albamarina
Giu 4, 2010 -
Grazie davvero. Condivido in senso lato.
bloggo
Giu 4, 2010 -
Permetti la battuta? Ma sei sicuro che uno che ti commenta su ff voglia apparire qua? Secondo me devi chiedere il consenso, prima 🙂
Sergio
Giu 4, 2010 -
cari tutti, grazie davvero per i vostri feedback, numerosissimi e stimolanti. non pensavo che questo post attirasse tanta attenzione, non era il suo scopo, ma sono contento se è utile a rilanciare l’argomento o a chiarirci collettivamente le idee.
@bloggo, in realtà hai ragione. è un esperimento che faccio da qualche tempo e che non mi riesce a convincere. è utile riunire in un solo luogo le conversazioni che avvengono in molti luoghi sociali della rete, ma alla prova dei fatti i contesti sono diversi e non si sposano granché bene. ci penso ancora un po’, poi mi sa che levo il plugin 🙂
Mauro
Giu 4, 2010 -
Post ‘fondamentale’. Ho copiato 😉 e incollato sulla pagina Facebook del mio Comune il decalogo: http://www.facebook.com/topic.php?topic=13777&post=84154&uid=72774118504#post84154
Un decalogo di buon senso per la vita in rete | Common Sense Dispenser
Giu 4, 2010 -
[…] decalogo per il buon uso della rete è online sul blog di Sergio; ne riporto qui alcuni punti, sui quali spesso – nel mio ruolo […]
antonio vergara
Giu 5, 2010 -
chapeau.
marco
Giu 5, 2010 -
pienamente d’accordo su tutto….ottimo post…io credo che dovrebbe essere letto anche nelle aule scolastiche….mi farò promotore sul mio blog di questa possibilità…
Silvia Zanotto
Giu 5, 2010 -
Grazie per il contenuto semplice e di grande buon senso.
Andre
Giu 5, 2010 -
11. Oppure dimentica le altre 10 regole, e inizia a trollare gli altri
A parte gli scherzi(?), bel decalogo
desaparecida
Giu 5, 2010 -
ti ho letto per caso….quasi un errore di digitazione…
Quandiìo un errore può rivelarsi rivelatorio…
Puntini di sospensione a parte,grazie 🙂
skipassera
Giu 6, 2010 -
Oh smanettone portami via, voglio una tecnologia che sia tutta mia; oh smanettone vienimi a pigliare, voglio un tutorial su cui ricominciare …
Rizomagosophicus
Giu 6, 2010 -
…magistrale decalogo da serigrafare su ogni dispositivo che dà accesso a Internet, o da aggiungere in fondo a tutti i diari e quaderni scolastici del regno per fare il paio (o “in sostituzione di”) con la buona vecchia tavola pitagorica (o è un’idea, come dire, un po’… troppo analogica?)
una nazione di allenatori « estrablog.net
Giu 7, 2010 -
[…] al mondo dei Media Sociali. Il motivo è molto semplice ed è racchiuso in questa frase del suo post: il punto è che pensavo bastassero generosi dosi di buon senso, ma alla prova dei fatti o il buon […]
Ludus litterarius
Giu 7, 2010 -
[…] a leggere Sergio Maistrello sul suo blog Share and […]
‘A te, che sei nuovo di qui’ di Sergio Maistrello | BlogDidattici … AppassionataMente
Giu 7, 2010 -
[…] A te, che sei nuovo di qui Pubblicato da Sergio il 4 giugno 2010 […]
Alberto Cottica
Giu 7, 2010 -
Bravo Sergio. Avercene.
missgolightly
Giu 10, 2010 -
Molto interessante!
Silvia
Giu 15, 2010 -
Mi ritrovo appieno nelle tue considerazioni 😀 Soprattutto quelle iniziali sugli amici. Anche a me è capitata la stessa cosa.
Chiunque abbia un profilo all’interno dei social network, soprattutto Facebook, dovrebbe comprendere gli effetti sia positivi che negativi delle parole che andrà ad utilizzare e delle cose che pubblicherà.
Anche io sono una sostenitrice del social world 2.0, però capisco che queste realtà messe nelle mani di giovani inesperti o simile, potrebbero causare grossi problemi nelle relazioni offline.
Complimenti ancora per l’articolo e per il blog! 🙂
Le tre fasi dei social network in Italia « Fedemktg's Blog
Giu 29, 2010 -
[…] condivisione per lungo tempo seguite solo dagli early adopters (che necessiterebbero di cautele che Sergio mette a […]
Marco Camisani Calzolari
Lug 14, 2010 -
Bravissimo Sergio! ottima analisi e ottimo decalogo. Lo sto diffondendo! ciao Marco
Davide Scialpi
Lug 14, 2010 -
gran bel decalogo……:)
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Feb 26, 2011 -
[…] E, un po’ per esperienza personale diretta, un po’ per che mi è capitato di leggere questo, mi verrebbe di parlare male di un sacco di gente e non ho voglia di […]
stefania
Apr 17, 2011 -
complimenti per l articolo veramente …ci vuole piu consapevolezza
Anna Buono
Giu 1, 2011 -
Con la presente per comunicarVi che siete stati selezionati tra i blog candidati per l’assegnazione del Premio “Premio Ischia Social Network”.
A decidere sarà il popolo della rete che dall’1 giugno potrà scegliere il vincitore on-line sul sito ufficiale del “Premio Ischia” (http://www.premioischia.it), accedendo al sito del premio si potranno votare una serie di blog preselezionati durante l’anno da una giuria di esperti giornalisti della rete.
Il coordinamento della sezione social network è curato da Cristina Sivieri Tagliabue e si arricchisce quest’anno di una giuria costituita dai principali responsabili delle testate internet italiane.
Lorenzo Viscanti WIKIO, Andrea Santagata LIQUIDA E BLOGBABEL Roberta Cocco MICROSOFT, Massimo Sebastiani Ansa.it, Alessia Lautone AdnKronos.it, Paolo Rastelli Corriere.it, Anna Masera Lastampa.it, Daniele Bellasio Ilsole24ore.com, Giuseppe Smorto Repubblica.it, Peter Gomez Ilfattoquotidiano.it, Marcello Foa Ilgiornale.it, Maurizio Crippa Ilfoglio.it ,Piero Santonastaso IlMessaggero.ti, Cesare Buquicchio Unita.it, Marco Pratellesi VanityFair.it Vogue.it Wired.it.
kia
Nov 15, 2011 -
già … non è poi cosi’ difficile che qualche commento offensivo…scappi…. fb… è una lama a doppio taglio… siate sempre d’esempio … bel decalogo1!!!
Il cappello del giullare » A corto di argomenti? – Il cappello del giullare
Nov 22, 2011 -
[…] E, un po’ per esperienza personale diretta, un po’ per che mi è capitato di leggere questo, mi verrebbe di parlare male di un sacco di gente e non ho voglia di […]
Marcelo Wagner
Apr 3, 2018 -
Voglio una tecnologia che sia tutta mia; oh smanettone vienimi a pigliare, voglio un tutorial su cui ricominciare.