Io tendo a non fidarmi affatto delle raccolte di fondi e delle raccolte di firme, a maggior ragione se costruite sull’onda dell’emozione e se sono supportate da enti istituzionali. Figuriamoci se dietro alle collette ci sono aziende che non dimostrano cura nemmeno per i propri clienti.

Però questa volta ho mandato il mio Sms al 48580 (un euro, Iva esclusa, da qualunque rete mobile) e invito anche chi legge a fare altrettanto. Per questi motivi:

  • perché è la prima volta che non ci pongono solo davanti a pur apprezzabili joint-venture della solidarietà (il giornale di qua con la tv di là, l’operatore x con il programma televisivo y, la carta di credito Ciapaqua con il pastificio Ciapala), ma tutti i soggetti di un settore si sono messi insieme per creare un unico centro di raccolta;
  • perché l’iniziativa sembra talmente sincera che non esiste ancora una pagina Web che sia una sui siti degli operatori coinvolti che ne spieghi i dettagli;
  • perché una volta tanto non sarà nessuna associazione di ispirazione alcuna a gestire gli aiuti, ma sarà la Protezione civile a coordinare e impiegare i fondi raccolti, com’è logico che sia;
  • perché un euro a testa ce lo possiamo ancora permettere e moltiplicato per il numero di linee telefoniche mobili in Italia fa una gran bella cifra;
  • perché una zona del mondo dove non esista ancora una rete di allarme in grado di preservare la propria popolazione, prima ancora che i propri ospiti, da un pericolo possibile non può che avere disperato bisogno di aiuto in queste ore.