Nonostante me ne sia andato da quasi un anno, ogni tanto Milano torna a farsi viva. Lo fa, come si conviene, grondando complicazioni spacciate per attenzioni nel tuo interesse. Questa volta mi scrive la società della mia fu fornitura di gas, annunciando un conguaglio a mio favore. All’anima, penso, otto mesi per fare i conti finali? E poi, non avevamo già chiuso tutti i conteggi qualche tempo fa? No, ti spiegano precisi precisi: è che a causa di un provvedimento retroattivo sulle tariffe, hanno dovuto ricalcolare tutti i conguagli fino al 2001.
Bene, penso io, e a quanto ammonterà mai questo conguaglio? Si tenga forte, caro ex-cliente: 0,03 euro. Tre centesimi.
Della somma però non c’è traccia nella lettera. Mica si può mandare un assegno a casaccio, che diamine! Che poi son rogne. Siccome lei, caro cliente, potrebbe benissimo aver cambiato indirizzo nel frattempo, lei ora ci deve fare il favore di rispedire questo modulo per confermare il suo domicilio (ovviamente, nel modulo arrivato correttamente a Pordenone compare come predefinito il vecchio domicilio milanese) oppure per indicarne uno aggiornato. Lì le spediremo in un secondo tempo il prezioso assegno di tre centesimi.
Rapido calcolo: il fornitore mi ha recapitato una lettera la cui spedizione, per quanto sottoposta a convenzioni speciali con Poste Italiane, sarà costata almeno un paio di decine di centesimi. Io ora dovrei rispedire loro il modulo, sempre per posta: 0,45 euro di francobollo. Solo a quel punto loro mi inoltreranno il prezioso assegno: altre decine di centesimi. A occhio, a questo punto abbiamo già superato l’euro, al netto di spese di cancelleria, spese bancarie e tempo impiegato da tutte le persone coinvolte. Per intascare tre centesimi. Quel che si dice un gioco win-win, eh?
Perplessi? Non è mica finita: prima di congedarmi il fornitore mi dice, cortese cortese, che l’importo «potrà essere oggetto di conguaglio». Ovvero: un giorno magari questi tre centesimi non ti spetteranno più e dovrai restituirceli. Il conguaglio del conguaglio del conguaglio, se non ho fatto male i calcoli. Tutto ciò accade perché la delibera dell’Autorità nazionale in base alla quale è stato eseguito il calcolo delle spettanze è datata: la più recente, infatti, è stata annullata dal Tar. In attesa delle nuove disposizioni, mi spiega il fornitore, noi mettiamo le mani avanti.
Ecco.
Dree
Mag 6, 2005 -
a samee ches robis tipo leggenda urbana… alore a sucedin veramentri!
sergio maistrello
Mag 6, 2005 -
Sì sì, succedono veramente. Tutte a me, a quanto pare. Ma succedono. 🙂
Maxime
Mag 7, 2005 -
Ricordati di dichiarare questo “introito” nella dichiarazione dei redditi, che magari poi ti arriva anche la lettera incazzata del ministero delle finanze…
Giuseppe Mazza
Mag 9, 2005 -
Purtroppo le tariffe del gas sono un ginepraio che, per di più, viene complicato a posteriori con cadenza ormai trimestrale. Boh.
Pietro
Mag 16, 2005 -
spero di non cambiare mai casa. o quantomeno di non andare mai a milano…