CNN ha lanciato in questi giorni un nuovo servizio di distribuzione a pagamento dei video in Rete, Pipeline (ne parlava l’altro giorno anche Massimo Russo). Sono sempre stato critico verso tutte le iniziative che cercano di mungere soldi dal Web o che si ostinano a trasformare Internet in una televisione complicata – un peccato da cui nemmeno l’emittente americana si è tenuta lontana in passato. Ad ogni modo, e di primo acchito, questa volta la novità non mi dispiace.

Sto provando CNN Pipeline da qualche ora e trovo che risponda ad alcuni criteri etici minimi nell’interazione con la Rete. Per esempio, non cerca necessariamente di piegare lo stumento ai suoi fini, ma si limita a ricorrere a quelli che io chiamo “gli occhi di Internet” per guardare ciò che sta all’esterno di Internet. In questo senso è un ottimo sistema di interazione con la televisione: dà il meglio della tv (soprattutto per chi non ha ancora installato una parabola), aggiungendo alcune virtù basilari della Rete. In secondo luogo: è a pagamento, ma quanto meno l’abbonamento (contenuto) azzera qualunque intromissione pubblicitaria e permette di contare su un servizio di buona qualità. Resta un problema più ampio, che non dipende dal singolo operatore: troveremo mai il modo di gestire in modo meno frammentato tutti questi microabbonamenti con i singoli fornitori? Terzo punto: una volta tanto, il servizio è pensato per fare solo il suo lavoro e non cerca di essere tante cose insieme. L’equivalente di un telefono che volesse solo gestire alla perfezione le telefonate, senza distrarsi con fotografie, giochi o agende varie.

Che fai con CNN Pipeline? Ci vedi la CNN, fondamentalmente. Ma hai a disposizione quattro sorgenti video simultanee e puoi scegliere in qualunque momento quale visualizzare nello schermo principale. Per esempio: questa mattina la tv all-news era monopolizzata dai collegamenti legati all’esecuzione capitale in California e i quattro feed in diretta davano lo straming di CNN International, il flusso originale delle conferenze stampa dei testimoni e degli avvocati, le riprese della troupe esterna che passeggiava tra i manifestanti di San Quintino e le previsioni del tempo. Inoltre hai accesso ad alcune biblioteche di video su richiesta. Usato bene, quanto meno in caso di notizie di particolare rilevanza, sembra uno strumento che può dare le sue soddisfazioni, consentendoti di aggirare tagli e scelte redazionali (questa mattina no: mi sentivo solo un’intruso che viola la privacy altrui).

Il fuso orario certo rema contro. Spenti i riflettori in California, questa mattina due dei flussi sono andati in stand-by: di notte c’è poco che giustifica l’attenzione degli Stati Uniti. E questo significa che, per buona parte del giorno, in Italia possiamo usufruire di una versione molto ridotta del sistema. Staremo a vedere.