Mettiamola così. Io non voterò nessuno (nessun partito, vista la nuova legge elettorale) che avrà investito i mesi che ci separano dal 9 aprile nella delegittimazione dei propri avversari, nel battibecco rituale e nel parlar per luoghi comuni.
Cerco gente di poche ideologie e molti fatti, che non riempia migliaia di pagine di principi assoluti, né occupi ore di trasmissioni garantite, né riduca la campagna in barzellette sei-metri-per-tre, ma diffonda pochi semplici schemi di idee applicabili in meno di cinque anni (e qualche linea più generale di continuità extra mandato). Vorrei capire, senza correre il rischio di interpretarli troppo tardi, che cosa i nostri aspiranti deputati e senatori intendono fare per garantire l’inizio di una nuova fase di sostenibilità nell’ambiente e in economia (nulla di più fantasioso che riaprire le centrali a carbone in disuso? niente di meglio che rimandare a oltranza il crollo di Alitalia?); quanto Pil contano di riversare nella ricerca (non se, ma quale percentuale minima e fin dalla prima finanziaria); come pensano di poter sviluppare le infrastrutture digitali (non se, ma come pensano di farlo); come ritengono di posizionare l’Italia rispetto ai grandi temi di politica estera (con gli slogan si fa poco, preferisco tanto realismo a questo punto) e come intendono garantire che il rischio di impresa non continui a trasferirsi progressivamente sui lavoratori (e sui lavoratori giovani, in particolare).
Se un qualunque partito di qui ad aprile avrà dato risposte convincenti a tutti questi punti – e, a parità di proposte, ci aggiungerà dell’altro – avrà il mio voto. Fosse anche il partito dell’amore.
Nel frattempo, entrambi i maggiori schieramenti stanno cercando il dialogo (un link a sinistra, un link a destra). Mi piacerebbe che il buon senso che spesso riconosco ai blog si trasformasse in pressione positiva, in stimoli, in dibattito. Ci stanno chiedendo di discutere le idee, e io penso che forse è una buona occasione per vedere se sono ancora capaci di ascoltare.
Domiziano Galia
Gen 24, 2006 -
Che ne diresti di Francesco Giavazzi? A parte l’insignificante dettaglio che non sia un candidato.
Webgol
Gen 27, 2006 -
Berlusconi Presidente? Oppure no?
Che Antonio Palmieri, deputato e responsabile del Dipartimento Innovazione tecnologica di Forza Italia, fosse (in nuce) un buon blogger, io l’avevo scritto scritto in tempi non sospetti. E non tanto per l’anzianità del suo buffo Calendiario, attivo d…
benito
Gen 29, 2006 -
credo che oltre confrontarsi su proposte e impegni futuri debba pesare anche quella che, se fosse una ricerca, potrebbe chiamarsi bibliografia. Cioè quanto i vari contendenti hanno detto prima e fatto poi, quanto impegno hanno dedicato ai fatti propri e quanto ai fatti di tutti, quale sia l’abitudine a massmediare tutto per coprire poco o molto. Chiaro che sono prevenuto, ma in entrambe le squadre trovo alcune parti condivisibili, anche se a destra non è certo il leader maximo e, francamente neanche dall’altra parte. Oltretutto mentre uno è mio coetaneo, più vecchio di qualche mese e senza un capello bianco (beato lui!), l’altro è di poco più giovane con l’unico, per me, vantaggio di frequentsare una città che sembra voglia recuperare lo slancio via via perso nei rituali politici di un gruppo dirigente cresciuto quasi solo nel chiuso della propria sacrestia neppure più ideologica. Sta a Voi, non più ragazzini ma decisamenter giovani, affrontare questi vecchioni in nome del pragmatismo, certo, ma anche di una visione non solo egoistica del mondo. I vecchi sono inevitabilmente egoisti, pensano con le cose di esorcitazzare la vicina uscita dal palcoscenico e odiano i giovani considerandoli concorrenti, anzichè portatori di nuove idee o almeno nuove esperienze come sempre accade nella staffetta delle genenrazioni. E a cui lasciare anche la realtà dei propri sogni e dei propri errori, senza clamori e infingimenti.
Sergio Maistrello
Gen 29, 2006 -
sulla visione meno egoistica e sulla “bibliografia” sono molto d’accordo, benito. sull’affrontare i vecchioni in nome del pragmatismo sono meno speranzoso, anche se è solo questione di tempo: o scoprono la capacità di mettersi in gioco e ascoltare o nel giro di qualche lustro saranno semplicemente travolti, con maggior danno di tutti
catepol
Gen 30, 2006 -
ho appena scritto di 2 voti persi…i miei amici dopo aver aperto la lettera indirizzata al figlio nato 2005: uno spasso di comunicazione firmata silvio.
Dario de Judicibus
Feb 2, 2006 -
Potresti votare me… peccato che non mi candido: ci vogliono troppi soldi e troppo tempo. I primi non ce l’ho perche lavoro, il secondo neppure, sempre perché lavoro. Mi sa che per entrare in politica si debba essere ricchi o disoccupati, meglio se entrambi 😉
Sergio Maistrello » Disarmante da far spavento
Feb 11, 2006 -
[…] Ho aspettato 19 ore, tot minuti e una manciata di secondi (con tanto di trississimo conto alla rovescia, nemmeno fosse l’embargo per il nuovo Harry Potter) per sfogliare il programma dell’Unione (pdf) per la prossima legislatura. Duecentoottantuno pagine di principi generali, nelle quali dei temi che io ritengo fondamentali se c’è traccia è soltanto per diffondere affermazioni di una superficialità disarmante, buone per tutte le stagioni. […]
Sergio Maistrello »
Apr 7, 2006 -
[…] […]
Un sussulto di dignità » Sergio Maistrello
Giu 14, 2009 -
[…] della campagna elettorale mi ero ripromesso di dare il voto a chi avesse dato l’idea di soddisfare alcune istanze secondo me […]