Quello di cui ci occuperemmo se fossimo abitanti assennati di questo pianeta finito sotto scacco di interessi piccoli, criminali e suicidi.
(grazie a Beppe Caravita)
Quello di cui ci occuperemmo se fossimo abitanti assennati di questo pianeta finito sotto scacco di interessi piccoli, criminali e suicidi.
(grazie a Beppe Caravita)
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Ubik
Ott 25, 2006 -
I problemi ambientali e di sostenibilità sono sotto gli occhi di tutti ma le previsioni da qui a cinquantanni sono inutili come ha ben sottolineato Tullio Regge.
Fino a che si discute di ambiente a colpi di slogan e di annunci apocalittici non cambierà nulla.
Il problema poi ha una natura economica ed un’unica soluzione.
Che noi mondo occidentale, che ci consideriamo la crema della civiltà, rivediamo il nostro stile di vita completamente, dell’uso sconsiderato dell’automobile a certi “piccoli” lussi come i condizionatori in ogni casa e in ogni auto. Ma anche a cambiare cellulare ogni 6 mesi.
Ma non credo che una proposta del genere verrà mai fuori dal mondo occidentale. Anzi, stiamo convincendo gli allievi, aka cinesi e mondo asiatico, a superare noi maestri.
Sergio Maistrello
Ott 25, 2006 -
Ho linkato il post di Beppe proprio perché non mi sembrava il solito annuncio apocalittico fuori contesto. Di tanti che si riempiono la bocca di temi ambientali, lui ha ai miei occhi ha la storia e la credibilità per parlare.
Per il resto condivido quello che dici. La soluzione non parte da slogan o da politiche imposte dall’alto (che però aiuterebbero), ma da ciascuno di noi e dai nostri comportamenti. Credo che ciascuno di noi possa dare l’esempio e mettere in moto un cambiamento piccolo, locale e contagioso. Cambiare noi stessi per cambiare il mondo, insomma.
Ubik
Ott 25, 2006 -
La vedo una proposta difficile da attuare: per come è impostata l’economia, i piccoli gesti di cui parli sono come granelli di sabbia che bloccano gli ingranaggi di un’economia che non può permettersi nè di rallentare nè tantomeno di fermarsi.
Condivido che le politiche dell’alto aiuterebbero ma in questo caso i “dipendenti” (come li chiama GRillo) si darebbero da fare al contrario; nessun politico rischia la cadrega invogliando o spingendo comportamenti che diminuiscono il tenore di vita degli elettori.
O tu ne conosci qualcuno?
Sergio Maistrello
Ott 25, 2006 -
Ok, tutto chiaro. Ma a questo punto mi sfugge quale sia la tua via di fuga…
Ubik
Ott 27, 2006 -
Non ho un via di fuga almeno fino a quando il mantra dell’economia rimarrà la corsa in avanti ad ogni costo.
Ed in ogni caso oramai la globalizzazione ha tolto qualasiasi possibilità di intervento alla politica nazionale.
Mi verrebbe da dire che spero nell’europa ma ho paura di fare la fine di quello che visse sperando….