Ieri non ero in casa e non ho potuto ritirare un pacco spedito attraverso Poste Italiane. Stamattina sono andato in Posta per ritirarlo, come si fa con le raccomandate. Trovo un posto dove lasciare l’auto solo dopo una buona mezzora di giri a vuoto  e dopo aver mandato a quel paese almeno metà degli automobilisti che ho incrociato – che Pordenone nei giorni di mercato sembra Milano. Pago il ticket del parcheggio. Vado allo sportello.

– Guardi che l’avviso è del 23.
– Sì, certo, ieri era il 23. Ieri mi è stato lasciato.
– Eh, ma il suo pacco ce l’ha ancora Sda.
– Ok, e quindi?
– A noi non arriverà prima di domani, probabilmente domani sera, forse anche dopodomani.
– Mi sta dicendo che sono venuto qui per niente e che devo aspettare altri due giorni per un pacco che non ho potuto ritirare di persona ieri a casa?
– Essì. Quando Sda ce lo consegna, noi emetteremo un avviso con cui può venire a ritirare il pacco.
– E io in tre giorni non posso fare niente?
– Guardi, se proprio vuole le posso dare il numero di Sda e può provare a mettersi d’accordo con loro per andarlo a prendere da loro. Ma la sede sta a [zona industriale di paesino a qualche chilometro dalla città].
– È proprio sicura che funzioni così?
– Essì, finché non ce lo consegnano, noi non possiamo fare niente.
– Ecco.
[bliiiip! serviamo il numero 67] – Arrivederci!
– Arrivederci.