Sotto elezioni rispondo in media a un sondaggio alla settimana. Detesto chi estrae a sorte il telefono di casa, mentre non mi dispiacciono affatto le comunità online degli istituti di rilevazione (Swg, per esempio, ne ha una): ti mandano un link discreto via email, se vuoi rispondi sennò amici come prima. Prendo molto seriamente questo compito, nonostante una certa ritrosia nel vedere i numeri aggregati eletti malamente a opinione pubblica.
Mi pare, però, che coi sondaggi elettorali ora si stia davvero esagerando: non ce l’ho con i sondaggisti, ce l’ho con partiti e giornali. Se quei numeri devono essere strillati, calpestati e strumentalizzati in modo così mediocre – nonostante, poi, le cifre nude e crude siano accessibili per legge a chiunque sull’apposito sito della Presidenza del Consiglio – allora tanto vale violentarli all’origine. Il patto reciproco di intelligenza tra chi dona la sua opinione, chi la raccoglie e chi se ne serve mi pare compromesso. Se mi ricapita, dunque, risponderò in modo del tutto casuale rispetto alle intenzioni di voto. Voi continuate pure a farne l’argomento principale di questa campagna elettorale. Ne riparliamo il 14 aprile.
Repubblica.it – Blog – NetMonitor » Blog Archive » venerdi
Mar 14, 2008 -
[…] delle risposte ai sondaggi La confessione di un intervistato nei sondaggi e qualche sua delusione in Sergio Maistrello. Mentre The Right Nation, oggi torrenziale, approfondisce le curve di tendenza relative alle altre […]
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Mar 14, 2008 -
[…] delle risposte ai sondaggi La confessione di un intervistato nei sondaggi e qualche sua delusione in Sergio Maistrello. Mentre The Right Nation, oggi torrenziale, approfondisce le curve di tendenza relative alle altre […]
storie di tamarri
Mar 14, 2008 -
a me non chiama nessuno da otto anni. avrò qualcosa che non va?
Roberto
Mar 19, 2008 -
Non te la prendere, sono parte in causa, ma mi pare un pò come prendersela con il termometro se il medico è un incapace…
Piuttosto sarebbe il caso di non leggere più chi diffonde numeri a vanvera, o chi ne fa un uso biecamente strumentale.
Personalmente certi articoli li salto a piè pari e cambio canale se in una trasmissione o un notiziario sia aprono delle leziosissime questioni su: “io ho i sondaggi buoni e tu no!”, intanto tutti li commissionano.
Sono assolutamente d’accordo quando rimandi al sito Sondaggipoliticoelettorali, mi piacerebbe che tutti quelli che strillano certi numeri, li diffondessero come previsto.
Roberto Costa
Sergio
Mar 19, 2008 -
@roberto, grazie per il tuo intervento, sono ovviamente d’accordo con te quando dici che è come prendersela con il termometro. la mia era soprattutto una provocazione, dichiaratamente non rivolta a chi i sondaggi li conduce. e ti rassicuro: al di là del sassetto gettato nello stagno, paradossale e velatamente ironico, ho rispetto del vostro lavoro e difficilmente lo saboterei davvero 🙂
Roberto
Mar 21, 2008 -
Sergio, io volevo evidenziare come purtroppo (per chi fa il mio lavoro alle volte è più un “per fortuna”) sempre più spesso persone chiamate a compiti di alta responsabilità (imprenditori, politici, ecc.) usino come paravento i sondaggi e le ricerche, come per giustificarsi, per trovare un appiglio a scelte che non hanno più il coraggio di prendere da soli. Nel caso specifico i dibattiti sui sondaggi prendono il sopravvento sviando l’approfondimento sui contenuti della campagna elettorale. Ritengo anche fortemente sopravvalutato l’impatto di un sondaggio pre-elettorale sul comportamento di voto. Per questo apprezzo e cerco di alimentare qualsiasi discussione seria, seppur con un fondo di ironia, su queste tematiche.