Curioso: finora i blog dei candidati mi hanno aiutato a capire soprattutto chi *non* ho intenzione di votare. E anche laddove mi fosse rimasto qualche dubbio, spesso ci pensano le interviste e i reportage dal basso di iniziative spontanee come qui da noi Polisnaonis per completare il quadro delle preferenze mancate (che alle regionali ci permettiamo ancora il lusso di scegliere le persone, neh).
L’altro pensiero che ho oggi, al termine di una campagna elettorale insolitamente veloce, è: pensavo peggio. Chi ha ripetuto i soliti argomenti stucchevoli e circensi l’ha fatto tutto sommato con scarsa convinzione e limitata insistenza. Chi ha provato a fare qualcosa di diverso, in linea di massima ci ha messo più impegno di quanto avrei pensato. Aveva ragione Giuseppe qualche settimana fa: basta un po’ di coraggio per fare innovazione (e avendone un altro po’ si potrebbe fare ancora meglio).
Quindi ho le idee chiare? Sì: le campagne elettorali sono inutili, chiacchiere al vento, quintali di carta al macero, festival delle promesse a cui nessuno presta nemmeno più attenzione, carrozzoni di persone che vanno di fretta e non hanno davvero tempo di ascoltare. Ma con mille distinguo sulle strategie, diverse distanze in merito alle liste, persistente mancanza di empatia col leader, abbondante delusione sulle politiche di innovazione e consistente timore di ingovernabilità, domani vado là e metto una croce sul PD. E vediamo quanti giorni ci metto questa volta a dire “ma che diavolo m’è saltato in mente”.
Bayrak
Apr 26, 2008 -
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