Il mondo ha bisogno di narrazioni. Oggi abbiamo il Grande Contenitore Universale delle narrazioni, ma non sappiamo ancora narrare bene. Servono narrazioni della quotidianità, dobbiamo mappare la banalità. Il giornalismo è narrazione dello straordinario, delle variazioni sulla banalità che diventano notizia. Ma il vero scarto del nostro tempo sta nel far parlare gli oggetti e le azioni che non fanno notizia oppure la fanno in luoghi e circostanze imprevedibili, distanti dai circuiti organizzati. Per chi crea, organizza o vende, questa è un’opportunità enorme. Possiamo mettere a disposizione un contesto, il nostro contesto, che non è scontato per tutti e che raramente supera i confini della banalità o dell’interesse generale. La narrazione del banale è mettere a disposizione sempre e ovunque tutti i dettagli possibili del proprio contesto. Significa permettere al cliente che entra in un negozio di poter conoscere facilmente la storia e le peculiarità di ogni prodotto, supportare e agevolare le sue ricerche di senso, generare analogie tra i prodotti offerti e il suo mondo. Significa aiutare chi sta cercando un corso di benessere a comparare i presupposti, la filosofia, i curriculum di tutte le associazioni che lo offrono sulla sua piazza e non sperare più di intercettarlo elemosinando qualche riga sul giornale locale o investendo soldi in affissioni. Questo non è più marketing, non è più pubblicità; o se lo sono, sono tali in una forma ecologica e stravolta nei presupposti. Non devo più arrivare e imporre, secondo ondate organizzate. Devo esserci, condividere e attendere. La narrazione è la forma emergente della cittadinanza e del mercato. Il mondo deve imparare a narrare con efficacia e consapevolezza. Ci vorrà tempo. Ma, nel frattempo, non venitemi a dire che non ci sono spazi di mercato per quelli che lavorano con le parole.
Il blog di Sergio Maistrello dal 2003
Sergio Maistrello
Giornalista, consulente di comunicazione, formatore, autore di alcuni libri sulla rete
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Antonella
Mar 29, 2012 -
Quanto è vero. Bellissimo post.
Simone Corami
Mar 30, 2012 -
Molto bello e concordo al 100%. Farò un intervento al Venezia Camp,che si tiene al Vega di Marghera il 12-13 di Aprile molto inerente, partendo dal presupposto che se I Mercati sono Conversazioni (cluetrain manifesto)allora le imprese sono narrazioni. L’intervento sarà all’interno della Scuola d’Impresa 2.0. Per maggiori informazioni http://www.veneziacamp.it
Paola
Mar 31, 2012 -
Credo che la narrazione sia la strada maestra, non a caso CowBird si sta facendo strada, non solo 140 caratteri…
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