Caro F.,
avrei voluto saperti dire, in questi giorni di attese e non detti, quanto tutti noi ti abbiamo voluto bene, tra le pieghe di un quotidianità distante vissuta all’ombra delle ciacole con papà.

Ho amato fin da bambino il modo così tuo, così raro di impregnare di gentilezza, ironia e sobrietà ogni situazione e ogni emozione. L’ho ammirato ancor più da adulto, man mano che intuivo la difficoltà di esserne all’altezza nelle vicende di ogni giorno. Non ho mai visto nessuno impastare allo stesso modo benevolenza e riservatezza, affetto e pudore, presenza e rispetto, passione e temperanza.

Per tutto questo e per un’altra cosa provo enorme gratitudine, oggi che è passato l’ultimo vaporetto. Per esserti preso cura di papà per una vita intera, per aver alimentato anno dopo anno un’amicizia veneziana d’altri tempi, di quelle che ai miei tempi forse non esistono più, e che ho ammirato e vi ho invidiato sempre.

Sei stato l’eroe di papà, sei stato l’eroe della nostra famiglia. Ci mancherai così tanto.