Bel cd Evolve, l’ultimo di Ani DiFranco. Per chi apprezza il genere, lei è una sorta di Dave
Mattews al femminile, un’Alanis Morissette in versione blues. Le melodie sono ricche, gli strumenti sono tanti (tra cui un trio di trombe, che dà il meglio di sé in Promise Land, la traccia d’apertura), i ritmi spaziano con leggerezza dal folk al jazz, al blues, senza disdegnare incursioni in sonorità rock e latine.
Tra le cantautrici alternative americane, Ani DiFranco è una delle più alternative. E prolifiche: produce i suoi lavori a un ritmo tale da far impallidire qualsiasi stratega del marketing (il precedente, un live doppio, è nei negozi da poco più di sei mesi). Il risultato, nonostante tanta fecondità, è sempre all’altezza del miglior cantautorato americano contemporaneo. Le canzoni di Evolve sono dense di spessore sonoro e di espressività nei testi.
Non le manda a dire, Ani DiFranco: «no you didn’t just leave, i actually kicked you out» dice con rabbia mista a ironia in In the way. Evolve è un collage di situazioni, frammenti di relazioni, atmosfere senza contesto. Racconta un’evoluzione personale, suggerisce il titolo, e i testi sono tutti intimi, quasi sempre ruvidi. Storie, lunghi sfoghi che non cercano mai rime perfette, racconti in pillole che non perdono di vista l’umanità dei protagonisti. Ani DiFranco non si accontenta di far parlare i versi: li interpreta, dà loro vita in simbiosi con la musica, piega l’intera canzone alla sua volicalità particolare. In questo è perfino più virtuosa della Morissette.
Qualche estratto del cd si può ascoltare sul sito ufficiale, su Cdbox e su Cdnow.