Non posso dire di conoscere Gigi Tagliapietra. Avevo letto qualcosa su di lui o scritto da lui in passato, ma ho apprezzato per la prima volta di persona la sua presenza – un peculiare misto di carisma, professionalità, ironia, passione, umanità – soltanto a State of the Net, in febbraio. Da allora seguo con maggiore attenzione i suoi blog e le sue attività. Mi intriga il suo modo di raccontare il mondo che lo circonda, dove vita e lavoro e hobby si confondono in continuazione e distillano esperienze. E ammiro la capacità non comune di far sentire dietro a ogni parola un cuore che batte.

Questa premessa solo per segnalare il bel post con cui Gigi autoanalizza l’evoluzione nel tempo del proprio rapporto con la fotografia, frequentata con regolarità nel tempo. Stili, soggetti, ispirazioni, linee e sensibilità che evolvono nei decenni e raccontano molto del loro autore e della sua sensibilità. Un post che sta tutto dentro la sua chiosa finale, che m’è venuta voglia di appuntarmi qui per quanto mi è sembrata folgorante e universale:

Da ragazzo cercavo con ansia, adesso cerco pace ed è un lungo cammino.