È lei che ogni anno mi annuncia l’arrivo dell’autunno. Io non riesco ad ascoltare le canzoni di Tori Amos in primavera o in estate. In compenso è lei che ho improvvisamente voglia di sentir cantare appena si alza la bora.
Quando uscì From the Choirgirl Hotel, nel 1998, mi capitò di leggere una recensione illuminante su Rockol: «Chi sceglie Tori Amos oggi sceglie un mood, uno stato danimo che a tratti preferirebbe magari più giocoso, quantomeno più variegato, e che invece finisce per scorrere via come un fluire di acqua di stagno, come una melma di emozioni». Ecco: una disposizione d’animo, un umore. Probabilmente il mio mood, da ottobre a febbraio.
A pensarci bene, buona parte dei miei Cd preferiti rientrano in questa definizione. E infatti li ascolto quasi esclusivamente in inverno. È la stagione in cui spengo volentieri la Tv, avverto meno l’impellenza di essere collegato, ho poca fretta di conoscere le ultime notizie. Ascoltare un Cd, almeno per quanto mi riguarda, significa far passare il tempo (in treno, per esempio) oppure – ed è questo il lato invernale della faccenda – staccare per qualche ora i contatti con il mondo. Un Cd non ha edizioni straordinarie, non ha aggiornamenti, non propone invitanti collegamenti ipertestuali: è quello che è, dall’inizio alla fine, ed è sempre uguale a se stesso. Se risponde al tuo stato d’animo, in quel momento non hai altro da chiedere.
A chi avesse voglia di ascoltare un po’ di buona musica autunnale consiglio di provare l’originale Peyote Radio Theatre proposto sul sito che custodisce la memoria di Jeff Buckley: si tratta di un player in Flash che ripercorre in streaming audio e video (di discreta qualità) l’intero repertorio del cantante americano morto nel 1997. Alla faccia delle preziose preview di 30″ e delle varie contropiraterie dei discografici, ecco un modo intelligente di usare Internet per diffondere la musica. Tanto, se il prodotto è di qualità e piace, uno il Cd se lo compra eccome.