Ne avevo letto spesso e lo cercavo da tempo, ma sembrava sconosciuto in Italia. Poi, qualche settimana fa, la folgorazione in una (originale) libreria di Perugia: Einaudi ha appena (ri?)stampato This boy’s life, storia autobiografica dello scrittore Tobias Wolff. È uscito in aprile per la collana Stile Libero con il titolo di Un vero bugiardo. Titolo deludente come pochi, a dirla tutta, pur riconoscendo la difficoltà di resa del riferimento originale a Boy’s Life, la rivista degli scout americani.
Si tratta di uno tra i più popolari e apprezzati romanzi di formazione della letteratura contemporanea americana. Uscito negli Stati Uniti nel 1989, racconta la movimentata vita di un ragazzo di provincia negli anni ’50. Qualcuno lo ricorderà per essere stato d’ispirazione a Voglia di Ricominciare (…a proposito di titoli strampalati), film del 1993 interpretato da Robert De Niro, Ellen Barkin e da un giovane e quanto mai promettente Leonardo DiCaprio.
Il libro è molto scorrevole e gradevole. Racconta con un misto di distacco e compiacimento le vicende di Tobias, adolescente ribelle più per vivacità interiore che per vocazione, al seguito di una madre irrequieta e sfortunata. Film e libro divergono solo per il finale, che sulla carta concede qualcosa in meno al riscatto del protagonista.
Ricordo piuttosto bene il film. Lo ricordo ricco di sfumature, e anche per questo mi sono portato a lungo la curiosità di leggere la storia originale. Poiché, in genere, è tutto grasso che cola se la pellicola conserva almeno il 30% dell’intensità di un romanzo, il libro – pensavo – deve essere davvero notevole. Non posso dire che il libro mi abbia deluso: si legge volentieri, ma senza orecchiette. Di certo ho rivalutato l’interpretazione cinematografica, ricca e fedele come poche volte riesce (almeno nei film made in Hollywood). Magari uno di questi giorni lo rivedo.