Torno sui due post precedenti, per una questione che sembrerebbe minare la relazione tra la scadenza della legge Pisanu con gli effetti sul WiFi. Nel suo post di presentazione della nuova proposta, Cassinelli specifica – e su questo mi richiamano anche Pietro Mencoboni nei commenti del post precedente e nei giorni scorsi anche Marco Scialdone nel suo blog – che la scadenza della legge Pisanu non cancellerebbe comunque il regime di identificazione vigente. Questo perché il comma 4 dell’articolo 7 della legge Pisanu demanda l’attuazione delle misure previste a un decreto ministeriale (emanato il 16/08/2005). A parte il fatto che nulla impedisce di novellare il decreto, ma per quel poco che capisco del diritto mi vien da dire che venendo meno la legge verrebbe meno anche la base giuridica del decreto stesso: come dire, avrebbe i giorni contati.
Mi pare che il nodo della questione stia piuttosto nel fatto che Cassinelli, così come Scialdone, interpreti il comma 4 dell’articolo 7 della legge Pisanu come del tutto slegato dal comma 1 dello stesso articolo, dove invece la scadenza è esplicitata. Dalla lettura dell’articolo 7 a me pare evidente il legame tra i vari commi e la scadenza comune. Non mi addentro in discussioni giuridiche per le quali non ho evidentemente la preparazione sufficiente, ma l’interpretazione mi sembra quanto meno un po’ dubbia e non ci costruirei sopra la ragion d’essere della proposta Cassinelli. Mi limito a pensare che di una legge tutta sbagliata non abbia senso modificare piccoli pezzi. La scadenza della legge Pisanu porterebbe con sé buona parte dei pilastri della registrazione/autenticazione/archiviazione delle navigazioni degli utenti che da anni proviamo a mettere in discussione. E dal mio punto di vista sarebbe un buon inizio. Certo non la soluzione, che il problema è complesso, ma un buon inizio.
chico
Nov 26, 2009 -
Mi sembra che il problema di fondo nella proposta Cassinelli sia di lasciare in carico al Ministero degli interni di stabilire i parametri con cui l’autenticazione indiretta debba essere effettuata.
L’idea dell’autenticazione via cellulare è solo nella relazione, non nel disegno di legge.
Se davvero si vuole tenere l’autenticazione sarei di più per una seconda via, che mi sembra ragionevole anche tenendo conto del fatto che alla base del tutto c’è sempre il noleggio di una risorsa (l’accesso wifi) per un determinato lasso di tempo: questo nella maggior parte dei casi comporta una username e una password (pensiamo al wifi in un hotel).
Se c’è un pagamento si deve registrare a chi è stato fornito l’accesso alla rete e in che lasso di tempo, senza obblighi di registrazione del traffico (chè è fatta già dai provider se non sbaglio).
Ovviamente la cosa da togliere subito sarebbe quella della comunicazione preventiva alla questura.
Marco Scialdone
Nov 27, 2009 -
Il tema della temporaneità o meno della normativa antiterrorismo sul wi-fi è centrale, perchè se non si chiarisce quello, tutto il resto diventa difficile da spiegare.
A mio avviso, non c’è dubbio che quella disposizione non sia transitoria. Lo si evince dal combinato disposto dell’articolo 7, comma 4, della legge 155/2005, con l’articolo 4 del D.M. 16 agosto 2005.
Mi pare che la cosa sia accettata (finalmente!) anche nella Carta proposta da Gilioli e altri.
Ciò detto, con il wi-fi pubblico non c’azzeccano niente la proroga, la licenza da chiedere al questore (che riguarda gli Internet Point e quella si è soggetta a scadenza perennemente prorogata) e le misure relative alla conservazione del traffico.
E’ possibile che io mi sbagli, ma sarei grato che qualcuno mi dicesse perchè quella norma dovrebbe essere transitoria.
Se non è transitoria, allora le soluzioni sono solo due: o la si abroga (magari!) o la si modifica.
Per l’abrogazione non ci sono le condizioni politiche: inutile chiederlo, salvo che non si diletti solo a far polemica per il gusto di dire Piove governo ladro!
Per questo, confrontandomi con Cassinelli gli ho suggerito una modifica, che mi pare che, se approvata, migliorerebbe l’attuale scenario.
Non sarebbe il migliore dei mondi possibili, ma un passo avanti nella giusta direzione si.
M.
Sergio
Nov 27, 2009 -
Sarebbe interessante raccogliere altri pareri tecnici sul punto chiave, ovvero sulla scadenza o non scadenza implicita nel comma 4 dell’articolo 7. Io per ora ho raccolto soltanto indicazioni a favore della scadenza di quel comma, ma prendo atto della determinazione con cui sostenete la non scadenza. È come quando ci si rivolge a due medici per una brutta patologia ma uno dice di operare e l’altro di non operare. Che cosa fai? Ci vorrebbe un terzo medico. Chissà che non passino di qui altri medici. Io, lo dico con tutta la disponibilità a cambiare idea di fronte a nuovi elementi, per ora non sono convinto delle spiegazioni che avete addotto fino a questo momento.
Quanto al “piove governo ladro”, e prima ancora alla “fuffa internettosa sotto Natale”, credo le sfugga il punto. Posto che le sceneggiate in piazza e gli appelli scosciati non piacciono neanche a me e bado bene a non caderci, ho semplicemente cercato di fare sintesi di una sensibilità emergente in rete con gli strumenti che avevo a disposizione. La possibilità di influenzare l’indirizzo di governo, che pure mi auguro come punto di arrivo di un ragionamento collettivo, non è mai stato l’obiettivo fondamentale delle cose che ho detto e che ho scritto a proposito del rinnovo della legge Pisanu. Dal mio punto di vista è molto più importante sensibilizzare le persone, far capire loro i termini del problema e mettere in evidenza l’altro lato della medaglia, quello delle opportunità di sviluppo che stiamo perdendo.
Rispetto la scelta di puntare a un risultato politico contenuto ma verosimilmente raggiungibile. Tuttavia resto convinto che sia di gran lunga più importante e strategico nel lungo periodo far avvertire ogni giorno a un nuovo gruppo di persone l’assurdità del nostro discutere sulle minuzie di un problema che semplicemente nel resto del mondo non ci si pone. E sul costo – economico, ma anche sociale – di questo nostro incartamento.
Marco Scialdone
Nov 27, 2009 -
Il problema è che, per restare in metafora, le diagnosi che ho finora letto in rete vengono nella maggior parte dei casi da non medici.
Il mio auspicio è che tanti “medici” possano pronunciarsi su questa cosa, al fine di giungere ad un convincimento il più ampio e condiviso possibile.
M.
Guido
Nov 28, 2009 -
Eccomi…un giurista in sala ma senza wifi non riuscivo a postare!
Scherzi a parte nottetempo ho provato a mettere insieme ricordi e documenti sulle origini del pisanu che, forse, possono essere utili a questa discussione.
Li trovate qui: http://www.guidoscorza.it/?p=1323
La sintesi per chi non ha tempo/voglia è che secondo me mollare sulla richiesta di proroga sarebbe follia sotto il profilo “politico” nel senso nobile – se ne ha conservato uno – del termine ed in quello giuridico.
Il DDL Cassinelli è una bella iniziativa ma…la sua approvazione non è certo cose di giorni e non risolverebbe, comunque, i problemi sul tavolo.
Buon week-end.
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Salutando la legge Pisanu » Sergio Maistrello
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