C’è voluto un po’, tipo qualche anno, ma ora anche i treni Eurostar hanno i loro annunci automatici (almeno sulla linea Milano-Roma, su cui ho viaggiato più di quanto avrei voluto nelle ultime 48 ore). Basta boffonchiamenti, avvisi incomprensibili, inspiegabili silenzi o incontenibili chiacchieroni. Basta anche agli approssimativi e divertenti tentativi di comunicare l’essenziale ai clienti stranieri in un numero di lingue variabile tra zero e quattro, in base all’ispirazione. Ora le informazioni le dà una voce femminile preregistrata, che oltre alla precisione ha dalla sua dizione italiana e accento inglese quasi perfetti. Poco invadente, suadente quanto basta, riesce a essere terribilmente cortese perfino nel ricordare di parlare piano, abbassare la suoneria del cellulare, non fumare e non dimenticare il giornale. Per un attimo ho avuto l’impressione che qualcuno le avesse addirittura dato retta, a proposito di voce alta, telefonini e fumo negli spazi di interconnessione, ma dev’essere stata una suggestione passeggera. Ci ha tenuti pure allegri: uscendo da Firenze e col muso già sugli appennini tosco-emiliani, la Voce ha annunciato trionfante di prepararsi per l’imminente arrivo a Santa Maria Novella, tra le risate dei passeggeri. Ma secondo me è perché non voleva fare quella monotona e prevedibile fin dal primo appuntamento.
Il blog di Sergio Maistrello dal 2003
Ottobre
26
2003
La voce del treno
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