Ci sono voci che possono permettersi di essere credibili in qualunque contesto: per esempio, quelle di Michael Stipe (clip: WM, RA) o Tracy Chapman (WM, RA). Anche quella di Dave Matthews. Ho scoperto il repertorio della Dave Matthews’ Band ai tempi dell’università: mi folgorò Let You Down (WM) e un po’ per volta mi sono appassionato all’affascinante mix di acustico ed elettrico imbastito da quella voce calda e piena di personalità. Crash è ancora uno dei cd che più mi rilassano.

Oggi Dave Matthews si è preso una vacanza dalla Band che porta il suo nome e prova a esaltare la sua vena di cantautore. L’incursione da solista (Some devil) ha un sapore vagamente più commerciale rispetto alla consueta produzione collettiva, ma il risultato è quanto meno piacevole. E no, checché ne dicano i giornali, il cd è lungo ma affatto noioso. Un po’ funebre al primo ascolto, magari, con tutto quel parlare di cimiteri (Gravedigger) e vite complicate. Poi, però, emergono le piccole immagini azzeccate di cui è infarcito l’album (A hundred and three is forever when you’re just a little kid, So Cyrus Jones lived forever), gli arrangiamenti raffinati, l’alternarsi di violini e chitarre elettriche, di ballate dolci (Oh) ed escursioni raggae (Up and Away, più John Lennon che Bob Marley), e l’album acquista spessore. Un cd forse meno speziato del solito, ma per nulla insipido.

Insomma, a me è piaciuto parecchio (a parte i fastidiosi vincoli del sistema anticopia BMG). Se volete ascoltarne un po’, trovate il suggestivo ma didascalico video di Gravedigger sul sito di MTV e un breve preascolto di tutte le tracce sul sito ufficiale.