La cosa che più mi ha colpito nell’interessante due giorni di convegno a Udine è la presa di distanze – misurata, contestualizzata, ma ugualmente condivisa tra i partecipanti – dal decreto Urbani. A giudicarlo un maldestro lavoro di lobby e un cattivo esercizio del diritto non erano giovinetti dai jeans a vita bassa, ma baroni universitari e loro assistenti.