Questa iniziativa toscana mi sembra davvero bella:

Tutto cominciò un caldo pomeriggio di Luglio… eravamo in redazione, sommersi dal lavoro anche se tempo di ferie… quando la prof. Prato, direttrice del giornale, ci lanciò una proposta: “Perché non cantare noi gli eroi che, nonostante i loro meriti, non sono stati mai cantati?” La proposta ci sembrò interessante, ma era un’impresa davvero grande, forse troppo per noi umili giornalisti liceali…

Nasce così l’Eroe mai cantato,

ricerca da parte dei giovani di un Eroe da cantare, cioè di una personalità che non appare ai più eroica, ma che la ricerca dei giovani fa vedere nella sua vera sostanza. La Personalità può essere anche nota in una ristretta cerchia, e può non essere in vita. L’importante è che si desideri attirare l’attenzione su di essa, affinchè i giovani possano trarre dal conoscerne la storia stimoli costruttivi.

Il primo Eroe mai cantato, proclamato nel 2003, è stato Mario Grossi, l’ingegnere aerospaziale che ha inventato il Tethered (una sorta di satellite al guinzaglio che ha partecipato nel 1992 alla missione spaziale STS-46 sullo Shuttle Atlantis),

un uomo che per tutta la vita si è dedicato con passione al suo lavoro senza però mai mettere da parte la sua umanità. Essere eroi infatti vuol dire soprattutto non arrendersi davanti alle difficoltà che la vita ci pone davanti, affrontare ogni prova, ogni sfida con energia e impegno, lavorare nell’ombra con la speranza che le proprie azioni possano essere utili per il progresso

Il premio biennale sta ora selezionando i candidati per l’edizione 2005. Le complesse tappe organizzative, che si possono consultare nell’ottimo sito, ben documentato, si snoderanno fino a marzo con numerose iniziative mirate a favorire la creatività dei giovani in diversi settori espressivi. Appuntamento conclusivo a Pisa dal 22 al 24 marzo con la Tre Giorni dell’Eroe mai Cantato 2004/2005.