Anche la verità su ciò che è realmente ed esattamente accaduto a Bagdad, con la morte di Nicola Calipari e il ferimento di altre persone – tra le quali Giuliana Sgrena, appena liberata – si saprà solo quando tale verità non avrà più alcuna importanza politica, quando non potrà più favorire o danneggiare nessuno, quando nessuno potrà usarla a proprio vantaggio, quando nessuno la temerà più e dunque nessuno più se ne interesserà. La verità vi farà liberi, dice il Vangelo, ma purché non arrivi troppo tardi, quando lo schiavo da liberare è già morto. Sapere adesso che Stalin era un mostruoso tiranno e non un padre di popoli serve poco; bisognava saperlo allora, quando veniva adorato, perché solo così sarebbe stato possibile salvare i milioni di sue vittime. Non si sa ancora, dopo duemila anni, se Gesù sia stato processato dagli ebrei o dai romani – come hanno sostenuto alcuni storici e giuristi israeliani – perché la certezza dell’una o dell’altra verità potrebbe avere ancora ripercussioni politiche sul nostro presente, sull’atteggiamento verso Israele o l’antisemitismo, sul rapporto tra quest’ultimo e il cristianesimo. La verità si viene a sapere quando non è più pericolosa.
Claudio Magris, Corriere della Sera