I libri-che-ti-rivoltano-come-un-calzino sono di due tipi. Ci sono quelli inaspettati e di rottura, che distruggono il tuo modo consolidato di vedere il mondo e te ne propongono un altro più complesso. E poi ci sono quelli che ti spintonano alle spalle lungo un sentiero sul quale già ti eri incamminato da qualche tempo con passo esitante. Un altro giro di giostra appartiene, per quanto mi riguarda, al secondo gruppo e va ad aggiungersi a una lunga serie di stimoli che mi stanno dando da pensare negli ultimi mesi.
C’è un tale condensato di esperienza, e ricerca, e abbozzi di risposte alle domande di qualsiasi uomo, che credo nessuno possa permettersi di ignorarlo. Tiziano Terzani parte da una malattia specifica – la sua, il suo cancro – e arriva alla radice della malattia dell’umanità. Che in fin dei conti, dice Terzani, è la mortalità, ma si manifesta in tutte le forme di disagio (medico, psicologico, sociale) che viviamo tutti i giorni sulla nostra pelle. La medicina esiste e non è preclusa a nessuno: cambiare prospettiva, fare scelte, compiere un percorso, chiudere cerchi, trovare un seme di pace dentro di sé (per poi «farla germogliare ovunque», ma questa è un’altra storia).
Tengo così tanto a questo libro e all’idea che possano leggerlo quante più persone possibile, da temere le parole che potrei usare per descriverlo. Temo di rovinare il suo equilibrio così raro di emozione, di razionalità, di saggezza, di magia, di tragedia e di commedia. Anche perché se una cosa mi è chiara, più che mai dopo aver girato l’ultima pagina, è che non è importante il punto di arrivo (ovvero di che cosa parla il libro, l’argomento, il soggetto, l’indice, la quarta di copertina), ma il processo che porta a raggiungerlo (ovvero leggerlo come esperienza individuale, in quel momento e in quel luogo). Una faccenda, questa dei processi più che dei risultati [buon G., forse ho finalmente capito!], che Terzani usa molto spesso a sostegno delle sue riflessioni sulle diverse tradizioni mediche, sui rimedi miracolosi e, in ultima analisi, sulla mente come centro nevralgico di ogni possibile guarigione.
Insomma, il messaggio è leggetelo! Anche se Terzani vi è sempre stato sulle palle. Anche se siete diventati cinici. Anche se pensate che quelle robe là alternative – come la medicina orientale, le religioni dell’altro emisfero, la bizzarra ricerca d’altro nel nostro emisfero – abbiano poco da dirvi. Leggetelo anche se state benissimo e non avete persone care ammalate (e in quel caso, temo, non dovreste proprio farne a meno). Leggetelo anche se siete uomini di scienza, tutti d’un pezzo, e pensate che non sia rimasto molto, ormai, da spiegare. Non fatevi scoraggiare dalle premesse radicalmente pacifiste ed ecologiste, perché Terzani – col suo viaggio tra Oriente e Occidente alla ricerca della Cura – va molto oltre e ha il merito di aver lasciato un testamento spirituale che ha qualcosa da dire a chiunque viva oggi su questa Terra un po’ malconcia, benché bellissima.
[E a te, che mi hai dato questo libro e tante altre gioie, grazie.]
-°-
Qualche scorciatoia per invogliare gli incerti:
– il dvd Anam, il senzanome, ultima intervista a Terzani realizzata da Mario Zanot, è un buon bignami dei temi del libro e del percorso umano del suo autore.
– il sito storico dedicato a Terzani da alcuni dei suoi più appassionati estimatori (tizianoterzani.com) raccoglie ogni genere di testimonianza (testi, audio, video) su vita e opere del giornalista toscano, onorandone degnamente la memoria. Sullo stesso sito, in collaborazione con Longanesi, si possono leggere gratuitamente le prime cinque pagine di Un altro giro di giostra (in formato doc).
lorenzo
Ago 30, 2005 -
C’ho pensato su parecchio se dirtelo o no poi alla fine mi sono detto perchè no? Insomma le cose stanno così: qualche giorno dopo aver letto questo post, mi sono reso conto che il tuo modo di raccontare la tua “esperienza con Terzani” mi continuava a girare in testa. E così 2 week end fa sono andato alla Fnac e ho preso in mano Un altro giro di giostra. Leggo le prime due pagine e resto folgorato. Una mazzata in pieno cranio di quelle che ti sturano il cervello come il Vicks Vaporub fa con il naso. E’ buffo, siamo nell’era del wireless eppure il messaggio non sempre arriva. Di Terzani avevo sempre sentito parlare in toni entusiastici da seguaci della new age, omeopati, vegani, vegetariani, animisti ecc ecc. Insomma mi stressava alquanto. Poi il tuo post e tutto il resto. Insomma grazie Sergio! (scusa per la lungaggine)
Sergio Maistrello
Ago 30, 2005 -
Ne sono molto felice, Lorenzo.
Grazie di avermelo detto.
mafe
Set 5, 2005 -
Il mio bellissimo viaggio di quest’estate è stato ulteriormente arricchito dalla lettura del “viaggio” di Terzani: alle tue parole posso aggiungere che è raro trovare uno sguardo così aperto e disincantato insieme come quello di Terzani, pronto a provare tutto ma non a cascarci senza riflessione. Davvero imperdibile, e salutare.
Sergio Maistrello
Set 5, 2005 -
Salutare, sì.
Pietro
Set 6, 2005 -
Ciao Sergio, ti leggo solo ora. Credo che incuriosito dal tuo post andrò a copmprarmi quel libro. Sai com’è…!
Comunque per ricambiare, se non l’hai ancora letto ti consiglio “Le correzioni” di Jonathan Franzen, uscito da poco in economica einaudi. ciao
gianna
Set 27, 2005 -
Un libro che è riuscito a dare forma a mille scomodi pensieri. Credo che mai sia stata fatta una analisi/confonto tra occidente ed oriente in modo tanto lucido, senza stare ne da una parte ne dall’altra, ma con una sola priorità: l’essere umano.
Sergio Maistrello » Il libro che chiude il cerchio
Mar 28, 2006 -
[…] Ho chiuso da poco il nuovo libro di Tiziano Terzani, La fine è il mio inizio, uscito postumo e curato dal figlio Folco. Di Terzani ho già parlato con entusiasmo qualche mese fa, dopo aver letto il meraviglioso Un ultimo giro di giosta. L’entusiasmo di oggi non è lontano. Il libro è il delicato invito a prendere parte a sorta di testamento spirituale che un padre consegna a suo figlio. C’è la vita del giornalista dall’infanzia agli ultimi giorni, c’è la professione nei suoi tempi d’oro, ci sono gli alti e ci sono i bassi, c’è l’Oriente e c’è l’Occidente, c’è la ricerca di un senso universale e il tentativo (straordinariamente riuscito) di affrontare con serenità la fine imminente. Sui temi della ricerca profonda di sé il libro precedente resta il capolavoro, ma queste nuove pagine, frutto di un dialogo tra Terzani e suo figlio durato settimane, sono qualcos’altro. Sono una visione d’all’alto, il racconto a voce alta di un cerchio che si chiude e la testimonianza dal vivo di un’anima che si dona in eredità ad altre vite. […]
Sergio Maistrello »
Lug 27, 2006 -
[…] […]
antonio
Ago 2, 2006 -
Esistessero centomila Terzani.
Esistessero centomila editori che pubblicherebbero ad un prezzo “umanitario” quell’illuminato pensiero.
Io aspetto, non ho 18 euro da consumare, benchè mi sento in sintonia con Terzani.
Se le cose in questo mondo vanno male e perché si cerca di sfruttare anche un pensiero “buono” che ci possa illuminare.