Un tempo abitavo a due passi da lì. Oggi per me è più complicato. Però chi avesse occasione di passare venerdì sera per la Mediateca di Santa Teresa a Milano (in via della Moscova 28), ci faccia un salto dentro. Avrà modo di apprezzare non solo un luogo da cui tutti gli amministratori locali che si riempiono la bocca di parole come biblioteca multimediale o mediateca dovrebbero prendere esempio, ma anche una inusuale tempesta di cervelli.
Con la scusa di una serata bb_write (collegata alla presenza di Blackberry a Smau, il che non ho idea quanto marketing possa implicare), dicuteranno di interazione, liberazione, comunicazione e innovazione Derrik de Kerckhove (qui ben noto libero pensatore e direttore del McLuhan Program all’Università di Toronto), Markus Giesler (York University, Canada), Carlo Mario Guerci (ThinkTel, Italia) e il nostro buon Giuseppe Granieri, in veste di autore del saggio Blog Generation.
Chi ci va, poi racconti.
il conte
Ott 20, 2005 -
(Messaggio cancellato dal titolare del blog perché del tutto non pertinente con l’argomento del post e del sito)
LaRadman
Ott 23, 2005 -
detto, fatto…
cronaca semiseria fatta da una ex milanese..
http://laradman.splinder.com/post/6077400
Sergio Maistrello
Ott 24, 2005 -
grazie, stefania. cronaca molto apprezzata. 🙂
LaRadman
Ott 24, 2005 -
ma si capiva che i relatori sono stati spettacolari, o no? 😉 io poi de Kerkhoove manco lo conoscevo, è stata una scoperta…
Lorenzo
Ott 24, 2005 -
Non concordo con la descrizione data da Stefania, non perch non abbia descritto le cose come erano. Io l’ho vissuta diversamente. Il cast d’eccezione il posto molto bello. Per uno come me che segue la Net economy da molti anni anche un pubblico un po’ diverso.
Non si pu entrare troppo nel merito su questi argomenti, cos in mezz’ora. Granirei c’ha scritto un libro, micca pu approfondire in 15 minuti. Le cose sono pi complesse.
Due critiche: sar la posizione, ero di lato seduto sulle scrivanie dove stavano le macchine, non si sentiva molto. Due lo sponsor un po’ invasivo all’inizio e troppo ridondante, a mio avviso. Alla fine anche fastidioso, per cui controproducente.
Il resto interessante. Grande sorpresa il giovane tedesco trapiantato in Canada, andate a cercarvi le su pubblicazioni. Yooop
Il resto grande Granirei anche se non all’altezza della sua preparazione, che sia stato intimidito da Derrick??
Lorenzo
Lorenzo
Ott 24, 2005 -
Scusate il passaggio da Word s’è mangiato metà delle lettere.
Non intendevo dire che la presentazione di Giuseppe fosse scarsa, mi è sembrata piuttosto generale. Ha descritto il contesto senza approfondire molto.
Lorenzo
LaRadman
Ott 25, 2005 -
Può sembrare strano, Lorenzo, ma a parte la considerazione su Granieri (Io invece sono giunta a una considerazione opposta: cioè che fosse la serata a non essere all’altezza culturale della sua pur generale presentazione, che però si è rivelata in fondo la più sostanziosa e completa, mentre gli altri hanno infondo fornito poco più che suggestioni… ) e la sostanziale astensione nei confronti di Giesler, che mi è sembrato molto in gamba ma di cui ho capito solo brani causa mancanza di cuffietta e inglese un po’ claudicante, sono assolutamente d’accordo con te… (e scusate la seconda invasione di campo, in un settore dove qui ci sono sicuramente persone ben più competenti di me, nello specifico!)
g.g.
Ott 25, 2005 -
Eh, ragazzi grazie per le belle parole. In effetti noi per primi eravamo stati avvisati di “mantenerci nel generale”, date le caratteristiche della serata.
Io, personalmente, rimango dell’opinione che in generale la formula delle presentazioni non sia mai l’ideale. A Firenze abbiamo testato il salottino col pubblico e due ore ad ogni relatore, e (io ero tra il pubblico) ne uscivo molto più soddisfatto.
Ma alla fine, la cosa importante è l’interazione individuale a cose finite in cui davvero ci si fa domande e si chiacchiera e ci si capisce reciprocamente. Altrimenti, meglio la parola scritta per illustrare i punti di vista 🙂