Durante il barc-onvegno sulla rete civica fiorentina, uno dei punti su cui ho insistito di più è che molto di quello che potrebbe servire al Comune per animare i suoi nuovi spazi digitali in realtà esiste già nei blog personali, nelle webzine, nelle raccolte di foto eccetera. E che comunque i cittadini oggi non aspettano certo i recinti istituzionali per cominciare a esprimere e a condividere idee di rilevanza locale: fanno già da soli, e spesso bene. Tra gli esempi che portavo, Flickr: fossi un amministratore locale, dicevo, metterei in home page un flusso di foto pescate in automatico con feed e parole chiave da quel social network fotografico. Che poi non sono solo panorami, viste turistiche e proto-cartoline, ma soprattutto punti di vista, echi di fatti, spunti inaspettati – e, perché no, a volte anche il lato oscuro e meno nobile di una città.
Oggi vedo che Flickr è già andato oltre e ha inaugurato la sezione Places. Una pagina dedicata a ogni località del mondo. E quale esempio porta l’internazionalissimo Flickr per introdurre la novità? Firenze. Lo vedi che era destino?
Jannis
Nov 22, 2007 -
Bellissima idea.
Anche solo sbirciando l’homepage e poi lasciando il sito di quella community territoriale / rete civica, mi porterei via comunque una buona dose di informazioni e di emozioni su quel luogo, sui paesaggi e sulle persone. Rimarrei intriso di connotazioni.
Qui il discorso credo vada verso “Modalità della rappresentazione mediatica dell’identità di un territorio/collettività, nei nuovi Luoghi online dell’Abitare”. Valori da comunicare, etc. (fatto salvo che qui i contenuti emergono, non sono calati).
Questa rappresentazione, in quanto allestimento di un ambiente online dove una collettività può mettere in scena il proprio modo peculiare di intendere il sentimento dell’Abitanza, può essere in realtà costruita ad arte.. si apre infatti lo spazio per una estetica dell’immagine di sé di una collettività. Minkia.
Ci saran quelli che vorranno mostrarsi “per quello che sono”, e quelli che proveranno a dipingersi meglio che possono.
Ci saran quelli che di lavoro faranno i designer dell’identità collettiva mediatica, gli urbanisti della Parte Abitata, gli antropologi dell’online (ci son già).
Tant’è che tu sul lato neorealista di questo nuovo genere letterario sottolinei (e posso apprezzare) l’aspetto documentaristico, al quale se per puro gioco provo a contrapporre l’idea di una comunità che dà immagine di sé (il senso emerge) con stile supersimbolicone/barocco/trash e magari colori pastello per suggerirmi l’amenità del territorio, mi ritrovo infine a pensare… che è decisamente meglio pensare al lato documentaristico.
Sergio Maistrello
Nov 22, 2007 -
l’una cosa e l’altra, giorgio. documentarismo e autorappresentazione (e informazione residuale, perché no) vanno a braccetto dentro flickr. e non si possono isolare, aggiungo. arriverà chi dominerà/strumentalizzerà lo strumento, è probabile. ma intanto partiamo dagli strumenti che abbiamo.
(intriso di connotazioni, dici benissimo.)
the segretaria
Nov 23, 2007 -
Buongiorno, commento a nome del blog Corona’s. Essendo Lei un grande esperto web, abbiamo pensato di chiederLe un parere per giudicare una miglioria tennnica che intendiamo apportare al nostro blog. Ci darebbe una mano?
Cordiali saluti. Segretariaprecaria