Massimo Russo e Vittorio Zambardino hanno iniziato a lavorare a un interessante manifesto che ha come obiettivo mettere in discussione il modo in cui si pensano la rete e i media qui in Italia. Mi sembra un passo avanti importante rispetto a posizioni cristallizzate tanto dentro la comunità giornalistica quanto dentro la parte abitata della rete. Io resto forse un po’ più fiducioso di loro sull’evoluzione di lungo termine (è cambiato tanto, tanto cambierà), ma per ora ho trovato salutare la composta severità con cui loro giudicano rischi e occasioni mancate.

Oggi, incidentalmente, ho intervistato gli eretici digitali su Apogeonline.

(Mi tocca aggiungere, per correttezza, che il progetto di Massimo e Vittorio è sostenuto da Apogeo, casa editrice con cui collaboro, e di conseguenza mi coinvolge anche un po’ professionalmente. Qui ne parlo e ne parlerò evidentemente non per promozione, ma per interesse consolidato verso questi temi.)