L’ennesima baraonda sul possibile riconoscimento delle coppie di fatto è indegna di un paese, non dico neanche europeo, ma civile. Eppure è talmente semplice: non stiamo parlando di cambiare la realtà, stiamo parlando di prendere atto – ci piaccia o meno – che la realtà è già cambiata da un sacco di tempo e che è necessario adeguare dignitosamente gli strumenti legali che regolano i legittimi spazi di ciascuno. Con buona pace della sacralità del matrimonio, che pure riconosco e rispetto: semplicemente stiamo parlando di un’altra cosa.