I nuovi media e l’innovazione
Poichè il ruolo di questo comparto è cruciale per promuovere e diffondere linnovazione, la politica di sviluppo che lUnione adotterà per la comunicazione e la multimedialità avrà un effetto moltiplicatore sullinsieme delleconomia nazionale. Attueremo politiche volte a favorire la nascita di unindustria multimediale e audiovisiva in grado di competere sui mercati globali. I punti di forza da cui partire saranno il cinema italiano e la produzione audiovisiva in generale.
[Per il bene dell’Italia, Programma di Governo 2006-2011]
Ho aspettato 19 ore, tot minuti e una manciata di secondi (con tanto di tristissimo conto alla rovescia, nemmeno fosse l’embargo per il nuovo Harry Potter) per sfogliare il programma dell’Unione (pdf) per la prossima legislatura. Duecentoottantuno pagine di principi generali, nelle quali dei temi che io ritengo fondamentali se c’è traccia è soltanto per diffondere affermazioni di una superficialità disarmante, buone per tutte le stagioni.
L’innovazione? Cinema, audiovisivi e qualche banalità su Internet. Sull’ambiente una botta di concretezza: mettiamo la tutela tra i principi costituzionali. Buona idea, certo. Ma così, dopo aver passato mezza legislatura a menarcela sulle sfumature del principio, a malapena avanzerà tempo per prendere decisioni concrete, di cui abbiamo disperatamente bisogno. La ricerca: eh, sì sì, è importante, individuazione, coordinamento, complementarietà, credito d’impresa. Capito tutto, pure la Casa delle Libertà cinque anni fa diceva cose simili, poi s’è visto. E poi garanti, garanti e ancora garanti: terzializzazione delle responsabilità e del controllo come se piovesse, come se un garante in Italia fosse mai riuscito a impedire che ciascuno faccia poi come gli pare. Qualcosa di più organico si trova nella sezione dedicata al lavoro, ma nulla che spieghi davvero come saranno trasformate in pratica alcune constatazioni di buon senso da supermercato. Non mi sorprende che l’abbiano sottoscritto tutti i partiti della coalizione, un programma del genere. Per quanto è generico potrebbe firmarlo perfino Berlusconi, credo.
Questo è quanto di meglio in fatto di visione del mondo ed efficacia di intervento sono in grado di partorire tre, se non quattro, generazioni di sinistra? Sono molto perplesso. Non vedo un cambiamento, non vedo un punto di rottura, non vedo una visione del mondo che prenda atto delle sfide urgentissime che ci troviamo di fronte. L’obiettivo sembra soltanto essere presentabili per le elezioni, e in questo l’Unione raggiunge il Polo in quanto a miopia. Ero scettico sulla scelta delle persone, ora comincio a essere pesantemente scettico anche sulle idee (di conseguenza, sulla capacità di metterle in pratica).
Sarà pure il linguaggio della politica, sarà che serve una capacità di leggere tra le righe che possiedono solo gli iniziati, sarà che un programma tocca proprio presentarlo ma poi ci s’improvvisa giorno per giorno. Ma io comincio a pensare che sulle questioni che riteniamo importanti non ci sia più altra strada che la mobilitazione dal basso (Chico was here propone un primo e semplice passo). Idee ne stanno girando parecchie, mi pare. Se cominciamo a lavorare sulla raccolta e sui meccanismi di sintesi, magari qualcosa di buono in tempo per il 2011 ne viene fuori. Abbiamo un vantaggio: a quanto pare corriamo molto più veloci di loro.
Scheda Bianca
Feb 11, 2006 -
Sergio, concordo sull’eccessiva genericità del programma di Governo. Lungo, scritto in politichese, e perciò noioso. 281 pagine che occupano la carta senza riepire la mente.
Epperò non puoi essere così critico. Le direzioni ci sono. E in epoca di proporzionale, per il quale ci siamo tutti indignati troppo poco (anche in rete, sì, anche voi che siete i papà della blogosfera, sì sì), è inevitabile che ogni partito, prima delle elezioni, desideri meno intoppi possibili con il suo elettorato di riferimento.
Quanto al paragone con il precedente Governo, beh lì si presentarono addirittura con un contratto. Preciso, essenziale, con 5 articoli: abbiamo visto come è andata a finire.
Per il resto, come non vedere, anche all’interno del centro-sinistra, che c’è partito e partito: la querelle Lanzillotta, ad esempio, vi ha fatto conoscere che c’è qualcuno, anche tra i politici (parlo di Paolo e, vi accorgerete, anche della stessa Linda) che sa di cosa parlare e come occuparsene. E che è aperto al dialogo: ora tocca a voi approfittare dell’occasione che sta lì scritta in bella mostra sul blog incriminato.
Per non parlare di altre esperienze, tipo quella di blogperlamargherita.com, che cmq evidenziano – per chi lo vuole vedere – che c’è gente, tra le nuove generazioni, che corre veloce come, quanto e talvolta più di voi.
Vi aspettiamo dnque. Con PZ per discutere di Innovazione; con blogperlamargherita.com per portare all’attenzione della classe politica il vostro desiderio di partecipazione.
ruckert
Feb 11, 2006 -
Beh … se non altro mi complimento per la velocità con la quale leggi… 291 pagine e puoi già esprimere giudizi netti in così poco tempo. Io purtroppo sono più lento, per ora ho deciso di stamparlo. Semmai ripasso dopo aver letto con la dovuta calma.
Webgol
Feb 11, 2006 -
Solo un altro weblog targato WordPress
Nel giorno dell’ufficializzazione del programma di governo dell’Unione (disponibile il pdf, una prima analisi su temi a noi cari da Sergio) scopro che il sito dell’unione, unioneweb.it è un blog. Ha i commenti e interventi a cronologia inversa (anch…
Sergio Maistrello
Feb 12, 2006 -
scheda bianca, la critica è forse eccessiva, non lo nego, ma è nata dalla delusione altrettanto sincera che mi ha dato sfogliare quel tomo (avrei dovuto contare fino a dieci, come altre volte, ma questa volta proprio non ci sono riuscito, ahimè).
se, come sembri suggerire tra le righe tu stesso, il programma è solo un pro-forma antipatico da opporre a un avversario antipatico in un sistema di regole antipatico, almeno non diamogli quelle arie da sintesi universale delle posizioni del centrosinistra. perché proprio quel blog per la margherita che tu citi sta a dimostrare che esiste anche qualcos’altro dentro il centrosinistra. perché paolo zocchi, a cui alludi, oggi in giro per i blog ha dato dimostrazione di sapere il fatto suo e reggere con dignità il dialogo. ma diamine: perché sui programmi e sottoprogrammi dell’unione non c’è traccia delle cose a cui accennava? (l’uscita infelice di lanzillotta è un altro paio di maniche: si presta a diverse strumentalizzazioni e meriterebbe un discorso a parte, infatti nemmeno l’ho citata io).
mi cascano due volte le braccia: che cosa c’è di tutto questo nel programma ufficiale dell’unione? che cosa resta di tante professionalità quanto meno appassionate, che ci stanno provando con onestà e passione? alla prova dei fatti finiscono per essere triturate in una poltiglia indistinta di idee nate già vecchie. e questo non mi sembra un bene per nessuno. mi stupisco che quelle stesse professionalità avvallino questo gioco da prima repubblica in tempi di tale emergenza.
abbiamo un’urgenza tremenda di investire in energie innovative e il meglio che sappiamo proporre nel 2006 è investire mesi (nella migliore delle ipotesi) nella codifica di principi scontati che nessuno rispetterà? questo non è solo vivere su un altro pianeta. è giocare pericolosamente con il mandato popolare, vivere troppo lontano dai problemi concreti per meritare la fiducia dei cittadini.
siamo sicuri che ne valga la pena?
ruckert, l’interesse era molto. da cui la delusione altrettanto grande.
Gino Roncaglia
Feb 12, 2006 -
In questo caso non sono molto d’accordo con la tua analisi. Certo, come tutti i programmi politici, anche questo è pieno di ovvietà, di buone intenzioni, di occasioni mancate, di errori…
Ma personalmente ci trovo anche cose davvero tutt’altro che scontate, e che mi sembrano innovative o quantomeno largamente positive.
Così, per fare solo qualche esempio relativo alla sezione ‘informazione’ che tu citi, non credo che Berlusconi avrebbe potuto sottoscrivere un passo come “Imporremo standard aperti e non proprietari per decoder, apparati di ricezione e formati di trasmissione” (dato che al governo ha fatto l’opposto), o come “Introdurremo strumenti normativi specifici, legati alle proprietà e alle posizioni di controllo dei media, che
impediscano lestensione delle posizioni dominanti in mercati contigui”.
Non è certo particolarmente innovativo, ma in tempi come questi fa poi ad esempio piacere sentir dire esplicitamente “Ribadiremo la natura aperta di Internet, garantendo la libertà di accesso e di espressione, evitando forme indiscriminate di controllo. Riteniamo infatti prioritario promuovere la capacità di utilizzare gli strumenti in rete: tale capacità è oggi parte integrante della cittadinanza.”
Il riconoscimento del diritto comune alla circolazione della cultura e delle idee può certo sembrare una ovvietà, ma lo è molto meno quando si riconosce che tale diritto può avere una funzione limitativa rispetto alla normativa sul diritto d’autore (“…nuove forme di tutela della proprietà intellettuale, specialmente nel digitale, conciliando i diritti di autori ed editori con linteresse comune alla massima diffusione della cultura e delle idee”).
Decisamente innovativo (e tutt’altro che scontato, considerando gli enormi interessi in gioco nel campo dell’editoria scientifica) è poi ad esempio l’esplicito riferimento alle iniziative per l’open access (open archive ecc.: “riconoscimento del valore sociale dellaccesso aperto a contenuti, strumenti e canali informativi, in particolare nel campo della ricerca scientifica”), che vanno ben oltre l’incentivazione del software open source (pure presente). Così come trovo importante l’esplicita menzione della necessaria “attenzione per la conservazione, laccessibilità e la disponibilità nel tempo del nostro patrimonio informativo.”
Certo sono solo esempi, presi da una singola sezione, non tutto nel programma convince, molte cose mancano, ma francamente il mio giudizio su quel che c’è non è così negativo…
chico
Feb 12, 2006 -
Scusa, e del masterplan per l’innovazione da attuarsi nei primi cento giorni che te ne pare?
http://www.lindalanzillotta.it/convegno.htm
http://www.lindalanzillotta.it/masterplan.ppt
Sergio Maistrello
Feb 12, 2006 -
Gino Roncaglia, ho letto le parti che dici. è vero, forse sul programma della casa delle libertà non troveremmo certe frasi e sottovaluto quanto questo dovrebbe sollevarmi. ma più che la mancanza di certi contenuti, spesso è la vaghezza e la genericità. le stesse frasi che citi, che cosa ci raccontano di quello che intende fare l’unione? a me poco. sono constatazioni come “il gelato è buono e noi faremo in modo di produrne”. evidentemente non è scontato affermare che il gelato è buono e preferirò sempre chi lo dice, certo. ma io, chissà perché, un’idea più definita me l’aspetto. ci sono mille modi di prevedere il “riconoscimento sociale dell’accesso aperto”, non tutti auspicabili (e il governo attuale ne è una dimostrazione). mi piacerebbe capire non solo che cosa pensano in astratto, ma anche come intendono muoversi. come dire: un programma, insomma…
chico, ha gli stessi difetti. ma ricade in quello che dicevo nel commento precedente. le idee ci sono, e stanno spuntando persone in gamba. perché questi documenti le sacrificano?
Francesco Soro
Feb 12, 2006 -
Eccomi Sergio, ti scrivo come Francesco Soro, e dunque come fondatore del Blog per la Margherita.
Hai ragione su molte cose, e alcune le troverai scritte lì proprio a mia firma domani mattina, lunedì 13. Ma sono qui per rispondere al tuo interrogativo: non avalliamo un bel nulla, ma – anzi – lottiamo dall’interno per crescere e stappare le bottiglie che ci tengono rinchiusi.
E per farlo con successo, potrà sembrare assurdo, abbiamo bisogno anche di Voi, delle Vostre idee e delle Vostre critiche. Ed è per questo che è nato il Blog per la Margherita.
Un abbraccio.
Sergio Maistrello
Feb 12, 2006 -
Francesco Soro, mi piace l’idea di una bottiglia di spumante che tiene sacrificate dentro di sé tutte le bollicine, perfino in campagna elettorale. 🙂 Leggerò con interesse il tuo intervento in proposito, domani.
chico
Feb 13, 2006 -
Tu hai qualche idea sul meccanismo di raccolta e sintesi delle idee? E se anche si riuscisse a fare questo primo passo, come fare poi per, farsi sentire, esercitare pressione sui nostri politici? Alle volte penso che il fatto di essere in rete sia una grande ricchezza, ma spesso impedisca, o renda piu’ difficile, poi presentarsi come un interlocutore di fronte a soggetti che sono fuori dalla rete… tanto per essere chiari: non credo che la soluzione sarebbe fondare una nuova associazione o partito…
Dario
Feb 13, 2006 -
Sergio anch’io ho letto il programma, come sai, però, seguo più le parti relative al mercato del lavoro. Devo dire invece che sono soddisfatto, non tanto per i contenuti di dettaglio, quanto per la sintesi. Mi spiego. I dettagli non ci stavano e forse non erano neppure una cosa da scrivere qui. Credo sia così per tutti i temi. Un giudizio sulle politiche precedenti c’è sempre implicitamante e questo segna una vera discontinuità. Berlusconi non sottoscriverebbe mai questo programma.
A me basta, anche perché riconosco in ogni frase scritta (sui temi che seguo) l’impronta di chi sostiene determiante idee e le forze in campo nella coalizione. Vedo i DS e Rifondazione dialogare su un tema spinosissimo e arrivare ognuno a sacrificare qualcosa e vedo che resta un nucleo comune. Vedo cioè dietro quelle che definisci ovvietà delle discussioni che procedono da anni, la posizione di Cesare Damiano e quella di Bertinotti, Alfonso Gianni & Co. Credo che online sia opportuno mettere in chiaro questo piuttosto che insistere sui dettagli. Mi piacerebbe che la tua critica non fosse solo di opposizione, ma di indagine. Credo sia opportuno cioè scoprire le carte su quali contributi maggiori si sia fatto affidamento e chi sono le persone che hanno firmato la prima bozza, non l’ultima. Le idee non sono nate certo nella Fabbrica del programma, lì si sono incontrate. Per chi segue da anni questi temi dovrebbe essere trasparente. E se non lo è si dovrebbe scavare, fare azione giornalistica di trasparenza. Ogni singolo punto chi lo ha sostenuto? C’è sempre una persona dietro che media meglio degli altri e sarà quella che emergerà nel momento del governo. Facciamola parlare e non perché ha un blog, ma perché è proprio online che lui non parla..
E poi ci sono ancora molti giochi aperti: non sottovalutare l’aspetto di coalizione. Soltanto i pesi attribuiti alle elezioni risolveranno questa questione. Detto altrimenti: se Rifondazione dilaga forse un certo compromesso su un certo punto verrà interpretato facendo pendere l’ago della bilancia da quella parte e viceversa. Non si può definire tutto a priori. Il programma è di indirizzo politico, non di dettaglio. E’ un compromesso e come tale a me va bene. E’ già un gran passo dire a chiare lettere che il Patto del ’93 per la contrattazione salariale che doveva sostituire la scala mobile va completamente rivisto e non lasciare al mercato di scannarsi per rinnovi contrattuali che durano anni per avere poi 100 euro in + in tasca. Come si farà poi vedremo. Lo stesso per i crediti d’imposta, alla faccia di Tiraboschi e Sacconi e per il fatto di buttare dalla finestra molto delle Legge 30. Per la tecnologia aiutateci voi a interpretare ogni singolo punto: per me è abbastanza oscuro riconoscere le differenti firme. “Imporremo standard aperti per decoder”, che diamine significa? Chi l’ha detto? Perché? Che poteri o rappresentanze ci sono dietro questa affermazione? E il mercato della produzione cinematografica? Chi l’ha sostenuto? I soliti baroni di Roma? Credo sia opportuno un lavoro ermeneutico più che di tiro al bersaglio, appunto perché come dici, molte buone idee spariscono nel programma. Ma chi ha fatto restare le altre?
Sergio Maistrello » Ancora sul programma
Feb 13, 2006 -
[…] A margine del post di sabato, più di qualcuno mi ha fatto notare qualche eccesso (anche di superificialità) nei toni. E magari un po’ di ragione ce l’ha, essendo uno di quegli interventi che sarebbe bene far riposare per qualche ora prima di pubblicare. Tuttavia, se anche la delusione non avesse calcato sulle parole, lo sconcerto sui contenuti rimarrebbe identico anche stamattina. […]
Sergio Maistrello
Feb 13, 2006 -
Chico, per ora direi che possiamo cogliere le mani tese, tanto a destra quanto a sinistra. la svolta, secondo me, è pretendere il dialogo. e, per contro, offrire competenze, idee, punti di vista. l’atto più efficace, quasi rivoluzionario, resta aprire un blog, diventare cittadini attivi. i vertici attuali sono costituzionalmente inadatti a comprenderlo, ma le nuove generazioni di politici dovranno prendere atto che è necessario un nuovo dialogo.
Dario, stimolo interessante, prendo nota. sarebbe bello se ciascuno secondo le sue competenze spiegasse il programma sezione per sezione, certo. tu, peraltro, continui a confondere un blog personale con un’indagine giornalistica. io dei giochi di coalizione, però, non intendo curarmi: io voglio soluzioni, semplici concrete e affidabili. da cittadino, non da giornalista. e voglio potermi fidare, da cittadino mediamente preparato, del programma che mi viene sbandierato. potrei apprezzarne le virgole, certo. ma per me ha valore nel suo complesso, per quello che esprime la somma delle parti. e sai che cosa? mi sembra terribilmente vecchio, terribilmente mediocre e terribilmente inadatto, chiunque ci possa aver lavorato per mesi e mesi, mediando con arte e professionalità. il lettore di un mio articolo non è chiamato a leggere il significato di ogni singola parola, ricostruendo all’incontrario la scelta: si fida in qualche modo della mia sintesi, e su questa base trarrà il suo giudizio sull’efficacia del mio lavoro. io da cittadino scelgo prima di tutto una visione del mondo, di cui non ho i mezzi per conoscere tutti i dettagli (altrimenti, forse, mi impegnerei in prima persona). e questa visione del mondo per me è insufficiente (salvando singole parti, ma non certo quelle che ho evidenziato).
Chris
Feb 13, 2006 -
Caspita!!!! Mi piace sempre di più il tuo Blog!!!! Finalmente uno di sinistra che non ha il prosciutto sugli occhi!!! E io mi dovrei far governare da questa gentaglia??? Signore aiutami!!!
Ciao e complimenti per la tua obiettività
benito
Feb 14, 2006 -
mi trovo a passare spesso da queste parti e istintivamente, e me ne spiace, spesso in disaccordo. E il disaccordo nasce da subito sul concetto, o la barzelletta del programma. Un’altra volta dicevo guardiamo la bibliografia. Stiamo per decidere che autobus prendiamo, non ci chiediamo se sanno guidare bene, non chiediamo ai vicini futuri di strapuntino se l’autista lo conoscono, non cosa mangia al ristorante, ma se l’hanno mai provato come autista. E poi la società che quell’autobus ha acquistato, forse revisionato, ma hanno fatto tutti i check up che ci vogliono o hanno trattato con l’ing della motorizzazione se è sufficiente la settimana a Cortina o in qualche Sud?. Ma allora giochiamo secondo le carte dei bari dell’altra volta che han firmato cotanto programma. Guarda caso qualcosa si muove, persino rifondazione il mai dimenticato Perdinotti dimostra che stavolta gioca, magari a modo suo, per governare e sa che conta anche il vestitino che uno indossa, non solo quanto rosso e sfolgorante può essere il suo passato. E Follini? Follini fa parte della maggioranza e fa quello che anche altri avrebbero dovuto fare da quella parte, cioè il politico, cioè uno che ha principi, sa che obiettivi porsi e cerca di muoversi di conseguenza. Ma quell’autista se arriviamo a un cartello che dice, il ponte non c’è più sa leggere una carta, sa chiedere dove andare, si è preoccupato di mantenere il serbatoio pieno proprio perchè può capitare di girare a vuoto? Bene Follini ha detto, e spero per lui che lo possa mantenere, ma per favore: 10 punti, pochi, sicuri, concordati e avanti coi carri, e il bel un tempo giovane virgulto DC il Casini, dentro di se ringrazia il suo dio che ci sia un Follini a lui vicino. Ma facevano così schifo nella operatività quotidiana i principali ministri della tornata di centrosinistra precedente. Certo qualcuno, o tutti, capiranno poco di tutti i sacri problemi dei media e dintorni e dell’informatica e dei blog (di cui anch’io a 70anni sono un modesto esempio anche se incompetente sui mezzi tecnici) ma se qualcuno mi assicurasse che intanto si mettesse un po’ di ordine ma non per far fuori Mediaset o la Rai ma per sviluppare tutte quelle energie diffuse in radioline e tivuine e blogs di ogni tipo e toglierle dalle televendite e spostarle che so in divulgazione, operatività sul territorio, magari per sapere perchè la gatta del piano di sotto miagola da 3 giorni. O nello sport. O nella cultura spicciola, per cui negli USA, almeno così mi diceva il professorino anmericano con cui mi sono laureato, le biblioteche chiudono, se chiudono, a mezzanotte passata. Si mettano d’accordo su principi e obiettivi generali, quelli li potremo sempre verificare, sui programmi ci sarà sempre una scusa e se non sarà un altro 11 settembre, sarà un ghiacciaio in fiamme, o il prezzo del grezzo, o la scusa più fantasiosa. Ma a quello che sopra sorrideva soddisfatto che finalmente in casa si sputtanasse la sinistra sono parse giuste le percentuali sul programma rispettato dall’attuale governo? e Voi? Chiaro, e finisco, che sono di parte e ho già deciso, almeno per me, qual è il guaio minore ma almeno mi farò fregare da persone che non prendono abitualmente l’elicottero per andare allo stadio e non fare le code. La maggior parte di loro, negli anni giovani e il loro mondo di provenienza, non erano così lontani dalle esperienze medie di gran parte degli italiani e quindi è più facile se non capirsi, almeno parlarsi. Grazie
Dario de Judicibus
Feb 16, 2006 -
E’ un programma scritto per non scontentare nessuno, con tante belle parole che possno essere realizzate in modi assolutamente opposti, o quantomeno, qualunque cosa poi si faccia, si possa sempre dimostrare di essersi attenuti al programma. Lo poteva firmare chiunque… 🙁
Sergio Maistrello »
Apr 7, 2006 -
[…] […]