Nei giorni scorsi hanno visto la luce due progetti a cui sto dedicando parte del mio tempo. Il primo è Filtr, per usare le parole di Giuseppe Granieri, che ora l’ha creato, «un posto in cui chi ha gli strumenti per informarsi mette la sua informazione a disposizione di chi è interessato ad averla». È un esperimento, un numero zero, un prototipo ancora largamente incompleto di funzionalità e di energie redazionali, ma cresce giorno dopo giorno. L’idea in soldoni è che alla rete in questo momento più che un nuovo giornale online manca un luogo di digestione sociale dell’attualità, che macini informazione su carta, etere e bit e la rimetta in circolo in un formato facilmente accessibile e adeguato alle grammatiche della rete. Chi ha considerevole esperienza di vita e navigazione dentro internet è spesso in grado di fare da sé, grazie alle proprie ramificazioni di fonti e di relazioni. E tuttavia esiste un’ampia frangia di nuovi arrivati che da una spinterella verso le potenzialità informative della internet può trarre giovamento. Come, quanto e se evolverà è presto per dirlo, al momento è soprattutto un esperimento sul campo. Filtr prevede anche alcune ramificazioni tecnologiche “social”, di cui il bottone sotto a questo post (utile per segnalare alla redazione articoli e post interessanti) è un primo esempio.
L’altro progetto è FactCheck.it, un piccolo blog collettivo nel quale mi piacerebbe fare il punto sul fact checking in Italia. Chi legge queste pagine ricorda forse la mia recente fissazione rispetto alla necessità di tornare ai fatti nel racconto della realtà. Dopo le prime sommarie ricerche di questi mesi, mi sono reso conto che la tradizione anglosassone del reality check non trova quasi sponda qui da noi. Posto che il buon giornalismo è per definizione una forma rigorosa di factchecking, ma senza voler sfondare nel più ampio dibattito sulla qualità e sui problemi dell’informazione, mi piacerebbe raccogliere esperienze, fissare paletti, promuovere stumenti in grado di aiutarci a recuperare una certa ecologia dell’informazione. Il blog nasce come blocco pubblico di appunti, ma prima ancora che lo presentassi (questa è la prima volta che ne parlo in pubblico) ha già riscosso inaspettata attenzione da parte di diversi colleghi e amici, molti dei quali si son resi disponibili a collaborare. Anche in questo caso navighiamo a vista, ma l’interesse intorno a questo tema è ulteriormente stimolante.
Michele
Nov 13, 2009 -
Non c’entra nulla col contenuto di questo articolo, ma forse e’ utile segnalartelo. Volevo aggiungere il feed di questo blog alla mia lista su Bloglines e ho fatto click sul link in alto a sx, as usual. E’ venuta fuori una paginetta strana, forse e’ meglio se controlli il tuo account su Feedburner.
Copio incollo il testo:
NobodyCoder
Dr. Ahmadinejad! Mir Hossein Loser!
From IRAN
NobodyCoder@mail.ru
Hey Stupid Fly Catcher Obama! Stop talking about Iran and telling to your dogs (UK, France, Germany) to talk about Iran and Iran Election. Keep working on your own country and try to solve economic crisis in your hungry country! Iran’s election doesn’t have problem and Moosavi with his tiny brain will be in jail in near future, so don’t pay your time and money for him and for his fans. 80% of Iranian people hate Moosavi nowadays… We never cheated in elections and even Moosavi knows that. So it’s time to finish this kind of activities and it’s better each country work on its own business.
uid=0(root) gid=0(root) groups=0(root)
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Sergio
Nov 18, 2009 -
Grazie Michele, controllo.