Su LaVoce.info e sul Mondo oggi in edicola c’è un interessante articolo di Alfonso Fuggetta che mette in ordine molte riflessioni recenti a proposito del ruolo pubblico nello sviluppo di reti di telecomunicazione. Dice, in sintesi, che
una strategia di intervento pubblico dovrebbe basarsi su una serie di passaggi molto semplici: piuttosto che avere un ruolo in prima persona di gestore o operatore, il pubblico dovrebbe preoccuparsi di definire le regole, sostenere la domanda (per esempio, di soggetti deboli e pubbliche amministrazioni) ed eventualmente co-investire in quelle società che possono operare da level-playing field e volano per lo sviluppo del mercato. Altre azioni, come vacatio regolatorie o strutture pubbliche che offrano servizi diretti allutenza, sono unindebita ingerenza del pubblico nel mercato e unoccasione per investimenti pubblici improduttivi.
[leggi tutto il testo su LaVoce.info]
sandoz
Lug 26, 2008 -
Be’, mi sembra condivisibile.
Dree
Lug 27, 2008 -
Non so se sia perfettamente condivisibile. Una zona di montagna svantaggiata che richiede un investimento non redditizio e che quindi il privato non farà, la connettiamo o no?
Sergio
Lug 29, 2008 -
L’articolo integrale, in realtà, risponde alla tua domanda, Dree. Dice, sintesi mia: sì, ma l’intervento pubbico deve limitarsi a sovvenzionare il privato, fintanto che l’investimento non diventa minimamente appetibile per il privato.
Marco Patruno
Ago 1, 2008 -
Spero di continuare ad essere libero come blogger. Anche
se ho seri dubbi per il futuro…
Cordiali saluti
Marco Patruno
http://generazionep.blog.lastampa.it
Sergio
Ago 1, 2008 -
Marco, per come la vedo io sarai libero nella misura in cui vorrai esserlo. In realtà non vedo il nesso con l’articolo; né mi pare, oggi in Italia, ci sia nessun ragionevole limite alla libertà di espressione con i blog. Per che cosa sei preoccupato?
luciano bubbola
Ago 3, 2008 -
L’on. Riccardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, e tutti gli altri esponenti dell’attuiale governo di Destra-Destra non stanno forse tentando di imbavagliare i blog liberi e non ‘integrati’ al volere della Casta?
Nelle classifiche mondiali l’Italia, per libertà di informazione (e qui ci sono anche i blog), è molto vicina allo Zimbawe…
Poi se vogliamo credere ad Emilio Fede, allora c’è anche troppa libertà a scapito del ‘perseguitato’ Cavaliere (iscritto alla P2)!
Per essere un uomo libero bisogna non solo ‘volere’, ma anche ‘potere’ esserlo o no?
Saluti
Luciano Bubbola
Smeerch
Ago 3, 2008 -
Io sono dell’idea che lo Stato dovrebbe essere proprietario e gestore della Rete, intesa come infrastruttura mentre i privati dovrebbero agire come dispensatori di servizi commerciali, gareggiando quindi ad armi pari sulla struttura tecnologica di base.
Sergio
Ago 4, 2008 -
Luciano, non credo di poter infrangere le tue certezze. Amen. Però fidati delle persone, non delle strumentalizzazioni che girano: la libertà dei blog dipende da ciascuno di noi e non c’è (ancora) alcuna macchinazione per farli chiudere. Gli episodi che citi sono frutto di una cosa ancora peggiore, se vogliamo: l’ignoranza del legislatore. Ora, ti prego, non tirarmi fuori il babau (chi altri, dopo Emilio Fede?).
Smeerch, il migliore dei mondi possibile, forse. Proprio per questo credo non ci vivremo mai. 🙂
luciano bubbola
Ago 4, 2008 -
Io cito dati ed evidenti esempi di informazione disinformata e disinformante (Emilio Fede è solo la punta di un iceberg ben più esteso e profondo): la libertà dei blog dipende da noi (?) sempre che i legislatori (forse ignoranti, ma sicuramente furbi e ben informati sul rischio di troppa libertà) lo permettano; altrimenti le mie saranno ‘certezze strumentalizzate’, le Tue, invece, rischiano di essere ‘chiacchere di breve durata’ sempre che prima non venga ratificata una legge-bavaglio per i blog, come quella che stanno, in questi giorni, promulgando in Parlamento per l’editoria… poi si dirà veramente AMEN a tutta l’informazione non targata Rai/Mediaset-Publitalia…
Saluti
Luciano Bubbola
Sergio
Ago 5, 2008 -
Luciano, vada per “chiacchiere di breve durata”. Mi arrendo. 🙂
luciano bubbola
Ago 5, 2008 -
No, caro Sergio, dovremo arrenderci tutti quanti dopo l’ultima votazione di oggi a Montecitorio sul dd.ll. che anticipa la finanziaria e in particolare sull’ art.44 riguardante l’editoria e i piccoli quotidiani (logicamente sono esclusi da tale manovra-mannaia tutti quei giornali portavoce dei ‘poteri forti’…).
E’ l’inizio della fine o sono il solito pessimista strumentalizzato e amante dell’ossimoro?
Spero tanto di sbagliare e che Tu abbia ragione; intanto, finchè si potrà, seguirò le Tue ‘chiacchere’ intelligenti.
Saluti 🙂
Luciano Bubbola (sconfitto, ma ancora ‘integro’ e non ‘integrato’)