Ehi tu, decenne.

Proprio tu, che osservi con sguardo regale tuo fratello che ti porta la colazione a letto, “come ho sempre desiderato”. Tu, che aspettavi con ansia il primo compleanno a doppia cifra, ma forse non te lo immaginavi così. Che hai festeggiato per tutto il giorno sovraeccitata e radiosa calciando palloncini nello stesso salotto in cui sei venuta al mondo. Che hai ricevuto gli auguri dei tuoi compagni di classe durante la lezione online, e ti hanno cantato due volte la canzone tutti insieme e la maestra ha spento per te la prima candela che ha trovato in casa e poi papà ha cominciato a tirare su col naso perché devono essere i primi pollini nell’aria.

Tu, che hai spento le candeline sulla pizza ai wurstel del papà e sulla torta al cioccolato della mamma. Che oggi hai preparato il tuo primo gelato fatto in casa, ovviamente al gusto di cioccolato, perché la tua gelateria venderà soltanto gelato al cioccolato e di quel particolare tipo di cioccolato che dici tu. Tu, sguardo obliquo da ingegnere che insegue geometrie tutte sue nell’ordine delle cose. Dura quando giocano i duri, spaesata nei bicchieri d’acqua. Tu, che sei sempre circondata da amici e appena puoi evadi da questa casa, mentre ora sei costretta a rimanerci sempre, ma non lo fai pesare quasi mai.

Tu, che hai chiuso la giornata dicendo che è stato un compleanno bellissimo, anche se non il migliore, e c’ha detto pure bene.

Ehi tu, proprio tu, buon compleanno dal tuo papà