Quello che penso di quella che per molti, me compreso, è la notizia del giorno (appunti disordinati per chiarirmi le idee):
- il fatto che il governo abbia deciso di lasciar finalmente scadere la legge Pisanu (quel che ne resta) è, a prescindere, un bene;
- non è avvenuto per improvvisa illuminazione di chi fino a ieri ha ostinatamente rifiutato ogni dialogo in proposito, è un banale gioco di contingenze politiche e convergenze di schieramenti, internet paradossalmente c’entra poco o nulla;
- non è, di conseguenza, sintomo di un’inversione di tendenza nella considerazione di una classe dirigente profondamente impermeabile a tutto ciò che non ha origine nelle dinamiche di massa e nella loro conservazione;
- dunque non servirà a molto, sarà soltanto un gagliardetto di cui qualcuno, durante la prossima campagna elettorale, a centrodestra così come a centrosinistra, si farà vanto cercando voti in determinati segmenti della società;
- anche perché l’articolo 7 della legge Pisanu (ovvero l’oggetto della decisione di oggi) non è che la punta di un iceberg fatto di vincoli e norme riguardanti internet in Italia: si potrà accedere più facilmente agli hotspot pubblici, ma non sarà la libertà totale che qualcuno immagina;
- il valore di questa decisione è soprattutto simbolico: la legge Pisanu era diventata il pretesto per una battaglia culturale molto più ampia, una battaglia è ancora in corso e che nonostante una giornata di gloria non promette benissimo;
- parentesi: spero che di questa finestra tardiva e ormai quasi inaspettata approfittino soprattutto le reti civiche convinte che l’accesso a internet sia elemento costituzionale della cittadinanza dei prossimi decenni;
- oggi non abbiamo fatto un passo avanti, siamo semplicemente tornati su una linea di partenza da cui avevamo scelto consapevolmente di retrocedere; gli altri sono già tutti più avanti.
Le puntate precedenti: il mio appello del 2009 su Apogeonline, le prime reazioni, la Carta dei Cento per il libero WiFi, spunta la proposta Cassinelli, dubbi sugli effetti della Pisanu sul WiFi, l’epilogo 2009, il mio cinismo brontolone nel 2010.
Altri pareri interessanti (link man mano che leggo): Zambardino sui timori del procuratore antimafia Grasso e soprattutto sul un passaggio regolamentare ancora molto nebuloso, Scorza fa il punto sulla confusione intorno all’annuncio, Gilioli è prudente e non del tutto soddisfatto, Jannis stigmatizza il tono di Maroni e fa una domanda precisa, Mantellini dice che è una presa in giro (e ha ragione), Longo dice che non è del tutto una presa in giro.
Dài, che cade la Pisanu e il prossimo anno bloggo dal bar | Giorgio Jannis
Mar 11, 2014 -
[…] parola grossa, ci sono delle complicazioni, ma non si sa ancora bene niente. Leggete Zambardino o Maistrello per altre info e considerazioni. E’ molto tempo che ne parliamo, l’altr’anno […]