I primi 18.262 giorni (ma chi li conta)

Sono nato nell’estate del 1972 a Pordenone, in Friuli Venezia Giulia. Liceo al Leopardi (prima che diventasse LeoMajor). Sport: hockey su pista. Città del cuore: Venezia, Trieste e Bologna. Un giornale per casa tutti i giorni.

Comincio a pubblicare a 14 anni: scrivo i comunicati stampa della mia squadra, poi collaboro con quotidiani e periodici locali su temi di sport e attualità. Tre mesi prima di diventare maggiorenne, ricevo il tesserino da giornalista pubblicista.

Fin da ragazzino ho per le mani un computer. Negli anni ’80 imparo le basi della programmazione su un Sinclair ZX81, poi su un Commodore 64. Col primo modem mi collego al Videotel della Sip a 1.200 baud.

Gli studi mi portano a Trieste. A Scienze Politiche, frequento a lungo il Laboratorio per lo Studio della Comunicazione Multimediale e Telematica. Durante i quattro anni passati a sviluppare ipertesti con Franco Fileni esploro i BBS, studio le prime comunità “virtuali”, vedo nascere il web e imparo costruire le pagine html. Dall’incontro fra giornalismo e internet prende spunto la mia tesi di laurea: Quel che resta del giornale.

Piancavallo (PN) ospita le finali nazionali invernali dei Giochi della Gioventù, evento che diventa l’occasione per una serie di manifestazioni promozionali per gli sport della neve e del ghiaccio. L’organizzatore Claudio Rosset mi affida l’ufficio stampa. È uno dei primi eventi sportivi nazionali ad avere un sito web e a utilizzare strumenti di comunicazione digitale.

Scollìno il millennio in pieno servizio civile, a Udine. Alla Comunità Piergiorgio, centro di assistenza per disabili gestito da disabili, vivo un anno intenso e molto formativo. Accanto alle attività di accompagnamento e convivenza, realizzo la prima versione del sito web (ormai in archivio) e gestisco alcuni progetti di comunicazione per il centro ausili della Comunità.

Sull’onda del boom di internet, mi trasferisco a Milano. Per oltre quattro anni lavoro nella redazione di Internet News, mensile di Tecniche Nuove, che vende oltre 100.000 copie al mese in edicola. Tra le testate collaterali curate in quel periodo ci sono anche eBusiness News, Sicurezza Digitale e Internet Pro. Nel 2003 divento giornalista professionista.

Esce il mio primo libro, Come si fa un blog, un manuale tascabile dedicato alle piattaforme di pubblicazione personale che stanno prendendo piede in rete. Rimane in distribuzione fino al 2007.

Quando l’editoria tecnica cartacea inizia ad andare in crisi, mi lancio in una nuova avventura da libero professionista. Divulgo la rete, spiego il funzionamento degli strumenti di pubblicazione personale e approfondisco l’impatto di internet sulla società. Scrivo testi, tengo seminari, parlo a eventi, aiuto persone e organizzazioni a cogliere le nuove opportunità che si aprono. Faccio base in Friuli Venezia Giulia, dove torno a vivere, ma lavoro in tutta Italia e talvolta all’estero.

Nel 2005 Stefania e io mettiamo su famiglia.

Marco Ghezzi mi affida la direzione di Apogeonline, rivista online di informazione tecnologica innestata nel sito della casa editrice Apogeo (Gruppo Feltrinelli). Coordino una redazione distribuita di un centinaio di autori appassionati e sperimentatori. Diventiamo un riferimento per la cultura digitale. Facciamo la rassegna stampa tecnologica in podcast, tracciamo fili rossi nel flusso di attualità, ospitiamo il primo barcamp italiano, tentiamo nuove forme di pubblicità in rete. Mantengo l’incarico fino alla fine del 2011.

Nell’estate del 2006 nasce il nostro primogenito Giorgio. Per non dimenticarci com’è stato, per un certo periodo abbiamo tenuto un piccolo blog familiare.

Il mio secondo libro, La parte abitata della rete, è una guida turistica a quanto di meglio sta emergendo dentro internet grazie ai blog, ai wiki e alle prime forme di social network. Riceve recensioni molto positive e viene adottato in molti corsi universitari. Un anno dopo, esaurita la prima tiratura, il testo va in ristampa. Nel 2014 esce la seconda ristampa, e nonostante si parli ormai di archeologia digitale, si trova ancora in distribuzione.

Un giorno Beniamino Pagliaro mi invita a bere un caffé a Trieste insieme a Paolo Valdemarin e così nasce State of the Net, conferenza internazionale che esplora le implicazioni di internet sulla società. La prima edizione si tiene a Udine nel 2008. Le successive a Trieste (2012, 2013, 2014, 2016, 2018) e a Milano (2015).

Felice Bozzet, che ho conosciuto da ragazzo come parroco di San Giorgio a Pordenone, mi propone mi aiutarlo a mettere ordine negli appunti di una vita. Ne esce non una biografia, ma la sintesi di un cammino percorso insieme a tante persone tra il Tagliamento e la Livenza. È l’omaggio corale a un prete entusiasta, molto amato dai giovani pordenonesi, scomparso nel 2017.

Tra il 2009 e il 2013 tengo un quaderno di appunti condiviso sul fact checking in un blog, culminato nella pubblicazione di Fact Checking. Dal giornalismo alla rete, ebook distribuito da Apogeo nel 2013. Sull’argomento ho tenuto diversi seminari e interventi pubblici (per esempio in Fondazione Ahref e al Festival del giornalismo di Perugia).

Fin dalla sua nascita, la mia famiglia ha riflettuto in modo critico sui propri consumi e sull’impatto ambientale e sociale delle proprie scelte di vita. Nel 2006 ci abboniamo a un orto. La condivisione di questo percorso con altre persone ci porta nel 2009 a contribuire alla creazione di un gruppo di acquisto solidale, che nel 2013 diventa un’associazione (di cui ho fatto parte fino al 2019).

Dopo aver frequentato in modo occasionale il mondo della formazione come docente, per due anni accademici tengo un corso di 60 ore in Giornalismo e nuovi media all’Università di Trieste, nel corso di laurea in Comunicazione e pubblicità della Facoltà di Scienze della Formazione.

Per alcuni mesi ricopro il ruolo di social media editor per Libertà e Giustizia, accompagnando l’associazione di cultura politica e i suoi numerosi circoli territoriali in un percorso di rinnovamento e riorganizzazione delle presenze su web e social network. Curo inoltre la trasmissione in diretta streaming e la documentazione online di alcuni eventi di massa organizzati dall’associazione a Firenze e Milano.

Nel 2010 pubblico per Apogeo (Feltrinelli) il saggio Giornalismo e nuovi media, un approfondimento sul destino della professione giornalistica nei nuovi spazi sociali aperti dai network di comunicazione. Nello stesso anno, un mio contributo sulla comunicazione a misura di individui esce nella raccolta Linguaggi digitali per il turismo.

Nella primavera del 2010 nasce – nel salotto di casa – nostra figlia Gea.

Per diversi anni tengo corsi di 20 ore sui social media al Master in Comunicazione della Scienza e di 30 ore sul giornalismo online al Master in Giornalismo Scientifico Digitale della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste. Vengo coinvolto anche nel comitato scientifico dei due master.

Si candida a sindaco di Pordenone l’outsider Claudio Pedrotti. Manager internazionale in Electrolux, ho lavorato con lui in alcuni progetti locali. Mi propone di gestire la campagna elettorale online. Facciamo del sito web il motore editoriale di tutti contenuti, smontiamo polemiche con dati e fatti certi, entriamo in ascolto sui social network, pubblichiamo video di ogni intervento nel giro di qualche ora. Pedrotti vince al ballottaggio e diventa il quarantunesimo sindaco di Pordenone.

Il mio quarto libro è il primo nato e distribuito esclusivamente in formato ebook. Io editore tu rete è un compendio pensato per gli editori e per chi produce contenuti in modo professionale, parte di una collana di Apogeo dedicata all’editoria in cambiamento. È stato proposto anche all’interno della raccolta Point Break. Otto ebook sull’editoria digitale.

A Pordenone sperimento molte idee a cavallo tra informazione iperlocale, comunicazione digitale e partecipazione civica. Nel 2007 faccio parte del gruppo di lavoro comunale che progetta le prime forme di wifi civico e di e-democracy. Nel 2010 creiamo il pensatoio multicanale direfare.pn.it. Nel 2012 apriamo il laboratorio civico Pordenone più facile per progettare la smart city e il nuovo piano regolatore. Nel 2014 acceleriamo la circolazione delle informazioni durante l’adunata nazionale degli alpini e organizziamo un social media team diffuso.

Quando a Nord Est si esaurisce un lungo ciclo professionale, colgo al volo l’occasione di tornare a lavorare a Milano come responsabile della comunicazione per uno dei principali fondi di venture capital italiani. Entro in contatto con il mondo delle startup e riscopro una città accogliente ed europea. È un’esperienza che mi ha arricchisce molto da un punto di vista professionale, ma poco sostenibile per un papà con la valigia sempre in mano. Così nel 2018 rientro stabilmente in Friuli, pur mantenendo collaborazioni a distanza con realtà milanesi.

Vinco un bando come responsabile della comunicazione del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (Pordenone). Ho subito l’impressione che tante avventure professionali apparentemente distanti tra loro avessero lo scopo di portarmi in quest’ospedale specializzato nella cura e nella ricerca scientifica sui tumori, per vivere una delle esperienze di lavoro più intense e stimolanti che mi potessero capitare. Faccio appena in tempo a conoscere la quotidianità dell’Istituto (e a incontrare Babbo Natale), quando il Covid travolge tutto e costringe a ripensare per mesi l’informazione in chiave di emergenza.

Rientro da genitore nel G.S. Hockey Pordenone, società sportiva in cui sono cresciuto da ragazzino. Con spirito di restituzione, comincio a dare una mano come dirigente e nei ruoli tecnici del settore giovanile. Nel 2019 entro nel consiglio direttivo e nel 2020 vengo nominato vicepresidente. Nel 2021 divento presidente.

Beniamino Pagliaro e Paolo Valdemarin mi invitano a bere un altro caffè ed entro in Good Morning Italia, la startup giornalistica fondata da Beniamino nel 2013 che produce il briefing quotidiano di notizie essenziali per affrontare la giornata. Come product manager seguo lo sviluppo del prodotto, snodo organizzativo tra la redazione giornalistica e un team di sviluppo distribuito tra Italia, Regno Unito, India e Polonia. Nel 2022 divento Chief Operating Officer.
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